
Aritz Aduriz nasce a San Sebastián, città dei Paesi Baschi e casa della Real Sociedad, i rivali storici dell’Athletic Bilbao, club con cui scriverà da grande meravigliose pagine di storia calcistica.
In gioventù, però, sembra inizialmente disinteressato al calcio, tant’è che si dedica ad un altro sport, lo sci di fondo, con cui all’età di nove anni si laurea addirittura vicecampione di Spagna nella sua categoria.
È in quegli stessi anni che sulla Playa de la Concha scopre il gioco del pallone e se ne innamora. Se ne convincono pure i genitori (grandi appassionati di sport invernali) che, costretti a portarlo in auto ogni giorno sui Pirenei per allenarsi, si arrendono all’idea che il proprio figlio inizi ad amare il calcio.
L’esordio
Comincia a giocare nell’Antiguoko, piccolo club della città di Bibao. In seguito, viene notato dallo scouting dell’Athletic Club il quale, nella stagione 2002/2003, lo porta in prima squadra.
Il centravanti fa fatica a imporsi e viene mandato in prestito al Burgos prima e al Real Valladolid poi. Rientra alla casa madre con il ruolo di vice Fernando Llorente, ma Aduriz vuole un ruolo da protagonista.
Si trasferisce a titolo definitivo al Mallorca e, dopo una sola stagione, firma per il Valencia. Nel frattempo, nel 2012 l’Athletic Club affronta l’Atletico di Madrid nella finale di UEFA Europa League. Per molti è solo una partita di calcio, ma per i tifosi è molto di più.
L’Atleti è stato fondato da degli studenti baschi residenti nella capitale: i Colchoneros, quindi, sono nei primi anni una “succursale” del club di Bilbao. Con il passare del tempo, tra le due tifoserie è nata una profonda rivalità, la quale ha origini più politiche che sportive.
L’ipotetica vittoria della competizione da parte dell’Athletic, quindi, avrebbe una valenza maggiore e fungerebbe anche da mezzo di propaganda indipendentista.
Tuttavia, gli uomini di Marcelo Bielsa soccombono per 3-0 sotto i colpi del “tigre” Radamel Falcao (2) e Diego.
Come se non bastasse, Fernando Llorente, allora punta titolare della squadra, si trasferisce a parametro zero alla Juventus.
Il ritorno
Il club, quindi, per sostituire “El rey leon” pensa proprio ad Aduriz, il quale torna per la terza volta (e a distanza di quattro anni dall’ultima) a vestire i colori rojiblanco. E ci mette poco ad entrare nei cuori dei tifosi…
Segna 18 gol tra tutte le competizioni il primo anno, si ripete con lo stesso bottino il secondo e, nell’agosto del 2014, segna una doppietta indimenticabile al Napoli nei preliminari di UEFA Champions League che permette al club di raggiungere la fase a gironi del torneo dopo 16 anni di assenza.
L’anno seguente, nella finale di andata di Supercoppa Spagnola sigla addirittura una tripletta al Barcellona. Nella gara di ritorno, poi, mette a referto un altro gol, che basta per battere i blaugrana e vincere un trofeo che mancava da 31 anni.
Nella stessa stagione segna 20 gol ne La Liga e 10 in Europa League, tra cui cinque in una sola gara contro il Genk. Gol su gol, record su record: Aduritz è sempre più stella e leader.
La Nazionale
All’età di 35 anni si avvera così anche il sogno di una vita: la chiamata di Vincente Del Bosque per vestire la maglia roja della Nazionale spagnola.
Il commissario tecnico dirà a proposito: “Piace a me come a tutti. Si tratta dell’ideale di dell’attaccante moderno e sta segnando tantissimo. Non importa dell’età, Aduriz merita questa convocazione”.
“El Zorro” neanche a dirlo segna alla sua prima da titolare (aveva esordito nel 2010 subentrando nella gara amichevole contro la Lituania), e lo fa non a un portiere qualsiasi, ma a Gianluigi Buffon.
Un esordio indimenticabile!
L’addio
Nell’agosto del 2019, Aduriz segna una rete splendida nella gara di apertura de La Liga contro il Barcellona. Sarà purtroppo l’ultima marcatura del centravanti basco, una “chilena” splendida a partita quasi finita.
A fine stagione il numero 20 darà l’ultimo saluto nel suo San Mames. L’ultima di uno dei calciatori più amati dai tifosi zurigorriak, del secondo marcatore più longevo della storia del massimo campionato spagnolo e del primatista di reti (34) nelle competizioni UEFA nella storia del club.