Miroslav Klose, un recordman silenzioso

Klose è stato uno degli attaccanti migliori del primo decennio del ventunesimo secolo e ha anche infranto dei record mondiali

Se pensate a Miroslav Klose vi verranno in mente i tanti gol segnati tra Bayern Monaco e Lazio. Tuttavia, molte persone hanno il vizio di dimenticare i suoi primati. Un recordman silenzioso, il quale ha messo a referto il maggiore numero di reti nella storia dei Mondiali.

Una punta con un rapporto ossessivo con il gol. La sua freddezza sotto porta lo rende un cinico realizzatore.

L’esordio

Nella prima esperienza al Kaiserslautern, tra le file dei biancorossi va sempre in doppia cifra di marcature nelle sue cinque stagioni tra i professionisti.

Nel 2002 partecipa al suo primo Mondiale con la sua Nazionale, la quale si laurea vicecampione del mondo. Le sue cinque reti non gli valgono il primato di capocannoniere, che viene raggiunto da Ronaldo.

Miroslav Klose firma con il Werder Brema con cui sfiora il titolo di campione di Germania nel 2006. La sua stagione migliore, nella quale mette a referto, tra Bundesliga e Coppe, 42 reti.

In occasione del campionato del mondo di casa giunge fino alle semifinali della competizione. Nella gara contro l’Italia la Nazionale tedesca viene sconfitta dagli azzurri di Marcello Lippi. Anche in questa occasione l’attaccante realizzerà la bellezza di cinque gol, che gli valgono il titolo di capocannoniere del torneo.

Il Bayern Monaco 

Nel 2007 firma con il Bayern Monaco e completa il tridente di attacco dei bavaresi al tempo composto da Toni e Podolski.

Nel 2010 sfiora il triplete, ma disputa la sua prima finale di UEFA Champions League, vinta dall’Inter grazie alla doppietta del Principe Milito.

Alla vigilia del Mondiale in Sudafrica del 2010, il numero nove dichiara: “Voglio fare almeno cinque gol nella fase finale”.

Nello stesso anno trova quattro reti e la Germania, uscita sconfitta nelle semifinali contro la Spagna, vince finalina per il terzo posto. La punta ha ritrovato la sua migliore condizione fisica, ma teme di non potere guidare la Germania nella successiva edizione del torneo:

“Avverto un pizzico di rammarico. Non credo che giocherò di nuovo ai Mondiali”.

La Lazio e il record

L’anno seguente Miroslav Klose firma a parametro zero con la Lazio. Secondo alcuni si tratta dell’inizio del declino per il calciatore teutonico di origini polacche. Tuttavia, nella sua esperienza tra le file dei biancocelesti, il numero nove ritrova entusiasmo e, con rinnovato ardore agonistico, rientra nella lista dei dieci migliori cannonieri del club aquilotto.

Un’esperienza che gli consente di trovare non soltanto la continuità di cui aveva bisogno, ma anche lo spazio di cui necessitava per convincere il commissario tecnico Joachim Low a puntare ancora sul di lui.

Con la società capitolina vince una Coppa Italia e riporta la squadra in Champions League dopo otto anni di assenza. Nel luglio del 2014, grazie alla sua seconda rete nel Mondiale, complice il 7-1 rifilato al Brasile in semifinale, Miroslav Klose diventa il migliore marcatore della storia del torneo.

La sua quinta e ultima stagione con la Lazio inizia con la delusione della sconfitta in finale di Supercoppa Italiana contro la Juventus e termina con la sua ottava rete nella sua annata sportiva.

Una dolorosa scelta, quella dell’addio al calcio giocato: “Ho detto basta perché per me l’unica cosa che contava era il calcio nella sua forma più pura”.

Una decisione dettata dalla mancanza di stimoli e dal rapido invecchiamento di un corpo, il quale gli ha regalato dei record indimenticabili.

 

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