L’ultima volta che il Bologna vinse… prima di ieri

Era il 1974, un anno che oggi sembra lontanissimo.

L’Italia era un po’ diversa da quella che viviamo oggi. Nelle radio impazzava “E tu…” di Claudio Baglioni, mentre a Sanremo Iva Zanicchi vinceva con “Ciao cara come stai?”. A livello internazionale, gli ABBA trionfavano all’Eurovision con “Waterloo” e i Queen iniziavano a farsi conoscere con “Seven Seas of Rhye”. La gente andava al cinema a vedere “Altrimenti ci arrabbiamo!” di Bud Spencer e Terence Hill, nel frattempo ci si preparava per il Mondiale di calcio in Germania Ovest, quello che avrebbe visto l’Olanda di Cruijff incantare e la Germania, appunto, vincere in casa.
In Italia, inoltre, si discuteva animatamente per il referendum sul divorzio, che si sarebbe tenuto a maggio, confermando la legge. In medio Oriente, invece, era in atto la guerra del Kippur tra Israele e Paesi Arabi. E poi in Cile cadeva il governo di Allende, mentre negli Stati Uniti Richard Dixon rassegnava le dimissioni da presidente USA dopo lo scandalo “Watergate”.

Insomma, erano anni di grandi cambiamenti, di tensioni sociali, ma anche di un’energia particolare.

Quell’anno lì, così pieno di tutto, fu esattamente l’ultima volta che il Bologna vinse la Coppa Italia, prima di ieri. Nessuno, quel giorno, avrebbe immaginato che per vedere vincere un’altra coppa sotto le Due Torri ci sarebbero voluto ben 51 anni.

Il format del torneo di allora

Il torneo di allora non era mica come quello di oggi, tutto scontri diretti. C’erano addirittura due fasi a gironi prima di arrivare dritti alla finale. Finale che vedrà protagonisti i rossoblu emiliani, appunto, e una grande sorpresa: il Palermo. I rosanero quell’anno giocavano addirittura in Serie B, pertanto fu davvero un’impresa arrivare fino in fondo dopo aver eliminato squadre più blasonate come Fiorentina, Lazio e Juventus nei gironi. Erano gli anni del presidente Renzo Barbera (lo stadio ora porta il suo nome), di mister Corrado Viciani, e dei calciatori Salvatore Vullo, Sergio Magistrelli, Erminio Favalli, Ignazio Arcoleo… In campionato, non andranno comunque oltre il settimo posto in cadetteria. 

 

Il Palermo che perse la finale


Vincerà il Bologna ai calci di rigori, dopo aver riacciuffato il pareggio solo agli ultimi istanti del match grazie a un calcio di rigore (contestato dai siciliani) trasformato da Savoldi.

Di quel Bologna, invece, quello che alzò la coppa, cosa ci resta?

Gli ultimi eroi

Chi erano i protagonisti di quell’ultima impresa? Beh, alcuni di quei campioni, purtroppo, oggi non ci sono più. Ci hanno lasciato figure mitiche come Giacomo Bulgarelli, che di quella squadra era il cervello e il cuore pulsante, un vero leader. E come dimenticare una bandiera come Tazio Roversi? Se n’è andato anche Sergio Buso, il portiere, portato via troppo presto da una leucemia mentre cercava di farsi strada come allenatore nello staff di Donadoni. E poi l’allenatore, il “Petisso” (che vuol dire piccoletto) Bruno Pesaola, un personaggio veramente unico, capace di vincere in tre piazze diverse come Napoli (coppa Italia), Firenze (scudetto) e Bologna.

Meno noto, forse, ma titolarissimo in difesa, era Angelo Rambano, anche lui scomparso.

Per fortuna, però, tanti altri eroi di quella Coppa Italia vinta possono ancora raccontare quell’emozione. Il libero Franco Battisodo, il suo compagno di reparto Franco Cresci, che al Bologna ha dedicato più di dieci anni di carriera. E poi, a centrocampo, Ivan Gregori e Pietro Ghetti. Ma i nomi che forse stuzzicano di più la fantasia sono quelli degli attaccanti. C’erano Beppe-gol” Savoldi e Roberto Vieri, per tutti “Bob”. Sì, proprio lui, il papà di quel ChristianBobo” Vieri che qualche anno dopo avrebbe fatto tremare le difese di mezzo mondo, ereditando il soprannome dal padre.
A completare la rosa dei vincitori di quella coppa del ’74 c’erano anche l’attaccante
Fausto Landini, e due ragazzi che entrarono a partita in corso: Adriano Novellini ed Eraldo Pecci. Per Pecci, quello era solo l’inizio di una carriera che lo avrebbe visto fare grandi cose, anche se lontano da Bologna.

Era la stagione 1973-1974. Ecco, quella fu l’ultima volta del Bologna… Prima di ieri.

Luigi Potacqui
Ho creato Romanzo Calcistico. Ho scritto per Sonzogno "La magia del numero 10", perché il 10 è davvero un numero magico. Poi, non contento, ho scritto “Settimo Cielo”, il romanzo dei numeri 7. Perché nel vedere giocare Garrincha, Meroni o George Best, per arrivare fino ai giorni nostri con CR7, non puoi che sentirti in paradiso.
https://www.romanzocalcistico.com

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