Tim Howard: più forte della sindrome

Emarginato, deriso, demoralizzato… Poi il calcio gli cambia la vita

 

Tim è un bambino americano e la sua infanzia è come quella di tanti altri, spensierata. Ma poi, a circa 10 anni, inizia a notare reazioni strane nel suo viso.

Sembra una cosa da poco, poi però i tic aumentano e il suo comportamento cambia, in peggio. E dopo diverse visite la diagnosi è: “Sindrome di Tourette”.

Sono anni duri per un ragazzino di quell’età: i suoi coetanei lo prendono in giro, vengono a mancare le certezze, la rabbia lo tormenta, la sindrome lo limita in tante cose e lo “obbliga” in altre.

C’è però uno sport che sembra funzionare come antidoto: il calcio.

E se mentre l’azione è lontana i tic continuano a tormentarlo, quando si avvicina alla sua porta accade il miracolo: nessun tic, nessuna contrazione, la sindrome sembra come scomparsa.

“Non ho idea di come ci riesca, neppure i dottori sanno spiegarselo”.

Dopo aver esordito nella Major League Soccer con i New York Metrostars, il Manchester United si accorge di lui e lo porta a sorpresa in Premier.

Un sogno che si avvera per il piccolo Tim, che troppe ne ha passate prima di raggiungere un traguardo così importante.

Ma la stampa britannica, riesce nella difficile impresa di esser riluttante anche in casi come questi: “Il Manchester sta per prendere un disabile” scriverà l’Indipendent, “È tutto vero: lo United vuole un portiere con la sindrome di Tourette” riporterà ironicamente il The Mirror.

C’è chi dice che altri quotidiani minori abbiano riportato termini come “ritardato” e “handicappato”.

Alla vergogna e all’ignoranza purtroppo non c’è mai fine.

Allo United vince subito FA Cup e Community Shield, ma la stagione seguente è protagonista nell’errore decisivo contro il Porto che porta l’eliminazione in Champions League.

Così, dopo un anno messo ai margini, approda all’Everton, conquistando la nazionale e dimostrando di essere un ottimo numero 1 e soprattutto un vero esempio per quelli con la sua malattia.

“Una delle cose migliori che posso fare per la Tourette è stare in pubblico. Mi faccio vedere in tv, coi tic e le contrazioni. Sono orgoglioso di non aver permesso di limitarmi e di essere magari di aiuto per quei bambini che come me hanno sofferto tanto”.

Una storia incredibile, che tra pochi mesi Amazon manderà in onda sulla sua piattaforma.

Perché sì, la storia, il coraggio e l’esempio di Tim Howard meritano di essere raccontati

Luigi Potacqui
Ho creato Romanzo Calcistico. Ho scritto per Sonzogno "La magia del numero 10", perché il 10 è davvero un numero magico. Poi, non contento, ho scritto “Settimo Cielo”, il romanzo dei numeri 7. Perché nel vedere giocare Garrincha, Meroni o George Best, per arrivare fino ai giorni nostri con CR7, non puoi che sentirti in paradiso.
https://www.romanzocalcistico.com

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