Il mondo ha bisogno di Marcus Rashford

Rashford

Campioni in campo, campioni nella vita.

Ieri sera, nella partita contro i tedeschi del RB Lipsia, valevole per la seconda giornata di UEFA Champions League 2020-21, Marcus Rashford è diventato il secondo giocatore nella storia del Manchester United a segnare una tripletta da subentrante.
C’era riuscito solo il norvegese Ole Gunnar Solskjaer, suo attuale allenatore, che la realizzò contro il Nottingham Forest nel febbraio 1999 in Premier League.

Ma Marcus Rashford è molto di più di un talento incredibile e di un goleador letale.

Il più bel “gol” infatti lo ha segnato in questi mesi fuori dal campo, aiutando le persone più bisognose del Regno Unito.
Sì, perché dopo che il governo britannico si è rifiutato di aiutare le famiglie più povere del Regno Unito, come da lui stesso proposto in una lettera, l’attaccante inglese si è recato personalmente in una delle associazioni benefiche che sostengono i più bisognosi, avviando una grande raccolta firme che al momento, ha raccolto circa 900 mila adesioni.

Oltre alla raccolta firme, Rashford ha iniziato a una collaborazione con alcuni dei Brand alimentari più importanti.

Da McDonald’s alla catena di supermercati Co-op, passando per Tesco, Deliveroo e Kellogg’s: tutti disponibili ad aiutare la stellina dei red devils.

Non contento, si è poi impegnato in prima persona insieme a sua madre lavorando come volontario presso l’ente FareShare, ricevendo così la nomina come “Member of the Order of the British Empire”, una delle onorificenze più importanti in United Kingdom.
Oltre a ciò, sarà insignito di un dottorato honoris causa per il suo lungimirante impegno contro la povertà presso l’University of Manchester.
Il mondo del calcio ha bisogno di talenti come Marcus Rashford.

Il mondo ha bisogno di uomini come Marcus Rashford.

Luigi Potacqui
Ho creato Romanzo Calcistico. Ho scritto per Sonzogno "La magia del numero 10", perché il 10 è davvero un numero magico. Poi, non contento, ho scritto “Settimo Cielo”, il romanzo dei numeri 7. Perché nel vedere giocare Garrincha, Meroni o George Best, per arrivare fino ai giorni nostri con CR7, non puoi che sentirti in paradiso.
https://www.romanzocalcistico.com

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