A Natale puoi… La tregua del 25 dicembre 1914

romanzo calcistico

Quel giorno in cui la guerra si fermò

Qualcuno ha cercato sempre di minimizzare questa storia, pensato sia una leggenda inventata o enfatizzata da qualcuno.

Ma i diari e le testimonianze scritte e riportate a posteriori dai soldati stessi, fanno pensare il contrario.

Si narra infatti che nel giorno di Natale del 1914, durante la prima guerra mondiale, uno alla volta i soldati, inglesi e tedeschi, dopo mesi a cercare di togliersi la vita a vicenda, uscirono dalle loro trincee e mossero i primi passi nella “Terra di Nessuno”, gli uni verso gli altri.

Si vennero incontro e a metà strada si abbracciarono anche se non si erano mai visti prima, se non nel mirino di un fucile.
Fotografie o sigarette, rum e whiskey, addirittura bottoni della divisa: tutti erano pronti a offrire qualcosa al “nemico-amico”.
Per la prima volta, in quella terra gelida e piena di cadaveri riecheggiò un suono che nessuno di loro sentiva da ormai troppo tempo: una grassa e felice risata che contagiò tutti i presenti, che andava oltre il colore delle divise.
E fu proprio durante questi festeggiamenti che qualcuno calciò dal fondo della trincea inglese un pallone di stracci.
Ernie Williams, un militare inglese, quella partita l’ha disputata e l’ha raccontata in un’intervista televisiva nel 1983: “A un certo punto è apparso un pallone, non so dire se sia arrivato dalla nostra o dalla loro trincea, prima c’è stato qualche passaggio, ci divertivamo, alla fine è diventata un’unica grande mischia, senza alcuna regola…”
Tutti correvano dietro a quel pallone di stracci, urlando di gioia come non facevano da quando erano bambini. Correvano ovunque, tiravano, calciavano e inseguivano la palla fino allo sfinimento.
Tedeschi e inglesi continuarono a tirare quella palla da una parte all’altra della terra di nessuno fino a notte fonda.
La partita finì 3-2 per i tedeschi, o almeno così scrissero alcuni soldati nei loro diari di quell’indimenticabile match di “pace”.
Di quel meraviglioso giorno di Natale 1914.
Luigi Potacqui
Ho creato Romanzo Calcistico. Ho scritto per Sonzogno "La magia del numero 10", perché il 10 è davvero un numero magico. Poi, non contento, ho scritto “Settimo Cielo”, il romanzo dei numeri 7. Perché nel vedere giocare Garrincha, Meroni o George Best, per arrivare fino ai giorni nostri con CR7, non puoi che sentirti in paradiso.
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