Merih Demiral: l’uomo in prima linea a difesa della Vecchia Signora

Merih Demiral: l’uomo in prima linea a difesa della Vecchia Signora

Il difensore turco classe ’98 si mostra ancora una volta all’altezza, può e deve crescere, ma l’accoppiata con De Ligt è già una miniera d’oro dipinta di bianconero.

 

Martedì sera è andato in onda il primo round di un grande classico del nostro calcio, una partita nella partita, uno scontro eterno segnato su tutti i manuali di storia calcistica. Ovviamente, il Derby d’Italia. In una gara equilibrata, decisa dagli episodi, con due tempi dalla trama completamente diversa, si è vista una Juventus unita, di carattere, trascinata dai propri singoli. Trascinata dalle idee del proprio allenatore, dalla doppietta del cinque volte pallone d’oro Cristiano Ronaldo, ma anche da chi all’appello ha saputo rispondere ancora una volta presente. Nonostante gli infortuni, nonostante la discontinuità di presenze, nonostante i soli ventidue anni.

Al minuto 57’ infatti, in una partita dove ogni rete può far la differenza, Bentancur sbaglia un controllo al limite della propria area, regalando a Sanchez la possibilità di pareggiare a più di mezz’ora dal termine. Rigore in movimento in sostanza per il cileno che, dopo aver spiazzato Buffon, sembra destinato a far sfumare il sogno di rivincita bianconero. Ci dovrà pensare un’ombra con il 28 sulle spalle a mettere a posto le cose, allungando il gambone sulla linea di porta, difendendo il risultato con un miracoloso salvataggio, ricordando a chi l’aveva criticato, come lui non molli mai. Ora facciamo due passi indietro, vi porto a conoscere meglio “The warrior”: Merih Demiral.

 

 

Un’intuizione firmata Roberto De Zerbi

Il suo approdo in Italia è targato 30 gennaio 2019, quando il Sassuolo nella finestra di mercato invernale, si mise alla ricerca di un difensore aggressivo, talentuoso e di prospettiva. Insomma la disamina perfetta per il gigante di Karamürsel. De Zerbi, un allenatore che abbraccia fermamente il concetto di lavoro e crescita sui giovani, l’ha visionato per mesi, per poi portarselo a Reggio Emilia con una formula di prestito con obbligo di riscatto fissato a 8 milioni, cifra importante per un ventenne quasi del tutto vergine del calcio europeo. L’Alanyaspor, non può quindi trattenerlo, Merih è pronto: inizia la sua avventura con la maglia neroverde, inizia la sua scalata nel calcio che conta.

I primi passi del guerriero

L’esordio in Serie A da titolare avviene il 24 febbraio, in un derby emiliano al Mapei Stadium contro la Spal, terminato con il risultato di 1-1. Da quel momento il ragazzo inizia a macinare minuti e prestazioni, sino alla gara della consacrazione: il 4 aprile si gioca Sassuolo Chievo. Si tratta di una partita maschia, sotto la pioggia, nella quale ci si gioca molto più di tre punti, vista la lotta salvezza.

Dopo 4 minuti però, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Lirola crossa nella mischia…. Tra gli uomini, si innalza il guerriero: Demiral colpisce e insacca, portando in vantaggio i suoi. Si tratterà della prima firma, il primo sigillo di un ragazzo giovane e intraprendente, a soli 3 mesi dall’inizio della sua nuova avventura lontano da casa. Sarà la prima rete di un difensore turco in Serie A: sarà già record a soli vent’anni. 40 minuti più tardi, sullo scadere del primo tempo, il Sassuolo guadagna l’ennesimo calcio d’angolo, stessa bandierina, e stessa storia. Il guerriero, non del tutto contento, decide infatti di indossare ancora una volta elmetto e scudo, per precipitarsi nella mischia in area di rigore. Per uscire in piedi, o meglio esultante, dalla battaglia aerea, subito dopo aver incornato la sfera in rete, per la seconda volta.

Molti la ritengono una sorpresa, un giocatore che nessuno si sarebbe mai aspettato, a tratti dominante, insuperabile. Per Carlo Nicolini, braccio destro di Lucescu alla guida della Turchia, è solo una conferma.

‹‹Merih lo segnalai a Lucescu nella nostra avventura alla guida della Turchia, gli era piaciuto molto, si vedeva il valore del ragazzo e decidemmo di convocarlo. Non giocò mai perché in quel periodo facemmo solo amichevoli, mentre l’Under 21 doveva qualificarsi ai Mondiali, quindi demmo a loro la priorità. Lo proposi io a De Zerbi, ho un ottimo rapporto con Roberto, e credo che Demiral sia fortissimo, lo volevano molti club italiani››.

 

Carlo Nicolini su Demiral (Fonte: Europa Calcio)

 

 

 

6 mesi per conquistare la Vecchia Signora

Il talento a Torino non sfugge mai, il motto è chiaro per la dirigenza bianconera: prendere nota e affondare il colpo, senza troppi convenevoli se si parla di grandi giocatori. Sì, perché in appena 6 mesi Merih Demiral ha dimostrato di poter avere la stoffa del gran giocatore, ritagliandosi l’interesse dei bianconeri, convincendo la Vecchia Signora ad acquistarlo, per poi tenerselo bello stretto. 18 milioni, questa è stata la cifra necessaria per convincere il Sassuolo a lasciarlo partire e, dopo ormai un anno e mezzo alla corte bianconera, si può dire che la Juventus ci abbia visto lungo, o meglio, sia riuscita a catapultarsi tra presente e futuro. Con la certezza che tra 10 anni nel panorama europeo, la coppia De Ligt -Demiral possa essere senza dubbio tra le più forti d’Europa.

Parola al campo

Il gigante turco nei primi mesi con Maurizio Sarri, è stato addirittura preferito più volte a Matthijs De Ligt, mostrandosi più pronto e soprattutto preparato a un campionato come la Serie A, grazie anche alla parentesi neroverde con il Sassuolo. Tante conferme e prestazioni degne di nota quindi, sino alla trasferta dell’Olimpico, in un gelido Roma Juventus del 12 gennaio. Luci e ombre si potrebbe dire, ovazione e rassegnazione, per racchiudere l’essenza della partita di Merih Demiral. Sì, perché dopo appena tre minuti dall’inizio della partita, Dybala si appresta a battere una punizione sulla trequarti. Cross in mezzo sul secondo palo, dove sbuca, ovviamente, il guerriero turco che di piede la spinge dentro, facendo 1-0. Esultanza liberatoria, una giusta coronazione, viste le prestazioni di altissimo livello delle settimane precedenti. La quiete, prima che cali il buio.

10 minuti più tardi, dopo la rete del 2-0 di Ronaldo, avviene un’azione molto simile al gol del vantaggio bianconero. Fascia diversa, medesimo cross sul secondo palo, esito differente. In questo caso, per la prima volta, anche il guerriero è costretto a cadere. Si scontra con Kolarov mentre va a colpire di testa, in caduta il ginocchio non regge, cede: sarà lesione del legamento crociato anteriore sinistro. La prassi, lo costringerà a rimanere fuori dal campo di gioco all’incirca 6 mesi. Ancora quel numero, ancora quel periodo di tempo, come se fosse un segno del destino. Quel lasso di tempo che permise a Demiral di conquistarsi la maglia della Juventus, lo stesso che l’avrebbe costretto con le cattive a dividersi dal club bianconero.

Oggi, Merih Demiral è ancora lì a lottare per la sua maglia, con la stessa intensità, con la stessa dedizione. Con il sorriso di chi sa di avercela fatta.

 

 

 

Pietro Caneva
Mi sono occupato dell'intera stesura di "Domenica alle 15. Il calcio al tempo dei social" di Luca Diddi (ex Match Analyst dell'Hellas Verona e CEO di Calciatoriignoranti)

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