Con la rete messa a segno contro lo Spezia, il serbo è salito a quota 9 gol in campionato: dei calciatori nati dopo il 2000, nei top 5 campionati europei solo Moise Kean (10) e Erling Haaland (15) hanno fatto meglio nei top 5 campionati europei.
Origini
Nasce a Belgrado, nella casa del calcio serbo, in una piazza dove il football risponde al concetto di divinità, mentre le tifoserie a quello di discepoli. La rivalità storica della capitale è quella tra Stella Rossa e Partizan. Due club, una rivalità, tra le più sentite al mondo.
Dušan cresce nella parte “bianconera” di Belgrado, quello del Partizan, dove firma il suo primo contratto da professionista ad appena 15 anni e mezzo. Il suo esordio avviene però diversi mesi più tardi, precisamente una settimana dopo il suo sedicesimo compleanno, nel match contro l’OFK: quel giorno diventerà il più giovane esordiente nella storia del club.
Fiducia
Dopo l’esordio in SuperLiga, l’allenatore Ivan Tomić gli dà ulteriore fiducia, facendolo partire titolare nella partita più attesa in Serbia: il “derby eterno” contro la Stella Rossa. Nell’ostile “Marakàna”, casa dei rivali del Crvena Zvezda, l’atmosfera è incandescente e l’esperienza di quelle che forgiano il carattere: il giovane Dušan dimostra comunque di saper tenere botta, giocando una buona partita.
Sarà un ulteriore record: questa volta, per esser stato il più giovane giocatore ad aver messo piede da titolare nel Derby.
Vivere per il gol
2 aprile 2016, una data che Dušan non dimenticherà facilmente, un giorno che per i centravanti come lui, rappresenta un vero e proprio battesimo.
La “cerimonia” avviene allo Stadion Partizana, durante Partizan – Radnik Surdulica. La squadra ospite parte forte e si porta subito sul doppio vantaggio, con il Partizan incapace di reagire nella prima frazione. Ma nella ripresa, grazie soprattutto al suo ingresso, la musica cambia completamente.
Entrato al 47′, gli bastano solo 7 minuti per spingere la palla in rete, per divenire il più giovane marcatore del club, per accendere la miccia della rimonta: alla fine del match sarà 3-2 Partizan!
Dopo aver messo in cassaforte il primo sigillo tra i professionisti, il tecnico Tomić gli dà continuità. Una scelta che ai più può sembrare azzardata, ma le prestazione del suo giovane pupillo gli daranno ragione.
Dušan lo ripagherà infatti con due reti pesantissime (una in semifinale, l’altra in finale) nella Coppa di Serbia vinta nel 2015-16.
“Dusan è un ragazzo che non ha paura di niente, molto ambizioso, lavora tantissimo e vuole spaccare il mondo. È un attaccante che vive per il gol, come Pippo Inzaghi…”
Ivan Tomić su Vlahović – ViolaNews.com
L’arciere sbarca al Franchi
La Fiorentina osserva a lungo il talento serbo e, nell’estate del 2017, lo convince a firmare preliminarmente un contratto quinquennale, con lo scopo di aggregarlo presto alla primavera.
L’avventura con la maglia viola però, comincerà solamente l’estate seguente, quando Dušan, a 18 anni compiuti, inizierà a prendere per mano la sua nuova squadra, portandola poi a conquistare la Coppa Italia Primavera, a suon di gol. Prestazioni importanti e reti decisive, che vengono notate e che gli varranno la chiamata di mister Stefano Pioli in prima squadra: saranno 10 le presenze totali nel suo primo anno di serie A.
La stagione 2019-2020 inizia subito alla grande con una doppietta decisiva ad inizio stagione in Coppa Italia nella rimonta contro il Monza, che gli varranno la conferma in squadra e la possibilità di giocarsela con gli altri attaccanti.
Da quel momento, inizierà la vera ascesa del bomber serbo.
Ascesa
Il 10 novembre realizza le prime reti in Serie A (una doppietta contro il Cagliari), mentre qualche settimana più tardi una sua meravigliosa azione nei secondi finali del match, fa esplodere di gioia l’Artemio Franchi…
È il 15 dicembre, si gioca Fiorentina – Inter e i favori del pronostico sono tutti a favore dei nerazzurri. La partita inizia subito male per i padroni di casa guidati da Vincenzo Montella: passano appena otto minuti e Borja Valero porta in vantaggio l’Inter, con il più classico dei gol dell’ex.
Dopo un primo tempo decisamente complicato per i viola, Montella decide di giocarsi a inizio secondo tempo la carta Dušan Vlahović, richiamando in panchina Federico Chiesa. Il serbo suona la carica, lotta come un dannato e infine inventa il gol del pari allo scadere, precisamente al minuto 92′. Coast to coast prepotente e sinistro imprendibile che si infila in porta per il definitivo 1-1.
Seguiranno mesi di alti e bassi, con pochi gol e qualche prestazione sottotono, normale alla sua età. Ma da qualche mese a questa parte, soprattutto dopo l’arrivo sulla panchina viola di Cesare Prandelli – che da subito ha dimostrato di apprezzare molto le sue doti e di voler puntare sul suo talento – si sta finalmente prendendo la scena. Con personalità, con voglia…
Con i gol.