Al Camp Nou ha dimostrato di essere pronto. Pronto a indossare la corona, a conquistarsi l’Europa: Ronaldo e Messi avvertiti, l’erede ha fame di conquiste.
Un dono al calcio
Kylian nasce in un comune francese con poco più di 50000 abitanti, nella regione dell’Ile-de-France, a circa 8 ore e mezza dalla “Ville lumiere”. Le sue origini sono africane: sangue camerunense per il papà, provenienza algerina per la mamma. Kylian però agli occhi di tutti è semplicemente figlio del calcio, un’icona ammirata qualunque maglia indossi. Oltre i colori, oltre la nazionale che rappresenta.
Il suo viaggio inizia nel Bondy, omonima squadra della sua città nativa, ma all’età di 12 anni passa all’accademia calcistica più importante del paese: l’INF Clairefontaine. Una vera e propria scuola per giovani promesse in Francia, un biglietto di sola andata verso il successo, se si ha talento e fame. Nicolas Anelka, Thierry Henry, passando per William Gallas e Louis Saha: l’elenco di talenti diventati campioni sfornati dall’accademia di Clairefontaine-en-Yvelines parla da sé.
Il giovane Mbappé in due anni convince tutti. Cresce, matura, riesce a calamitare gli occhi di diversi club su di lui, tra questi, il glorioso Real Madrid.
È un ragazzino quando sostiene un provino con i Blancos di Spagna: ad accoglierlo trova nientemeno che il suo idolo, Zinedine Zidane, come racconta in un simpatico aneddoto estratto dalla lunga lettera a The Players’ Tribune:
Non dimenticherò mai il momento in cui siamo arrivati al centro di addestramento dall’aeroporto. Zidane ci ha accolti nel parcheggio con la sua macchina, ed era davvero una bella macchina, ovviamente. Ci siamo salutati e poi si è offerto di accompagnarmi al campo per allenarmi. Indicava il sedile anteriore, tipo “Dai, sali”.Ma mi sono bloccato e ho chiesto: “Devo togliermi le scarpe?” Hahaha! Non so perché l’ho detto. Ma era l’auto di Zizou! Ha pensato che fosse davvero divertente. Ha detto: “Certo che no, dai, entra”. Mi ha portato al campo di allenamento, e stavo solo pensando tra me e me: “sono nella macchina di Zizou. Sono Kylian di Bondy. Questo non è vero. Devo ancora dormire sull’aereo”.A volte, anche quando stai davvero vivendo qualcosa, sembra un sogno.
Il sogno di diventare un campione lo realizzerà qualche anno dopo, partendo da… Monaco, la piazza che vedrà sbocciare il suo meraviglioso talento.
I primi passi
Approda nelle giovanili del Monaco nel 2013, quando sulla panchina della prima squadra c’è ancora l’attuale tecnico della Sampdoria Claudio Ranieri, poco prima di rendersi protagonista di quello che sarà il miracolo Leicester. Ma quella è un’altra storia… Nel frattempo in Europa il Barcellona di Messi accoglie Neymar Jr, mentre il Real Madrid di Carlo Ancelotti sta iniziando la sua cavalcata verso Lisbona, trascinato dall’idolo di Kylian: Cristiano Ronaldo.
Mentre i due re lottavano per contendersi scena e trofei, un allora quindicenne Mbappé segnava a raffica, incantando il centro sportivo di La Turbie. Gol, giocate da urlo e dominanza fisica impressionante, decisamente prematura per la sua età. Saranno proprio queste caratteristiche, abbinate ad un’incredibile personalità, a permettere a Kylian di conquistarsi la convocazione in seconda squadra, qui, riuscirà a totalizzare 4 gol in 12 apparizioni.
Numeri non ancora all’altezza del suo talento, ma d’altronde era solo l’inizio…. la chiamata in prima squadra sarebbe stata dietro l’angolo.
Record
L’esordio in Ligue 1 avviene il 2 dicembre 2015 contro il Caen, davanti a 6000 dello stadio Louis II, in una partita che permette al ragazzo di Bondy di entrare nella storia, di divenire il giocatore più giovane di sempre ad aver vestito la maglia del Monaco.
Per vederlo andare a segno occorre però aspettare un paio di mesi, quando Kylian a 17 anni e 62 giorni, riesce a siglare la prima rete da professionista, infrangendo il record di Thierry Henry. Dopo la gara in questione infatti, datata 20 febbraio 2016, sarà Mbappé il più giovane marcatore di sempre del club del Principato.
A Monaco sono già tutti convinti: il ragazzo ha delle potenzialità inimmaginabili, possiede la stoffa del fenomeno. A pensarla allo stesso modo è proprio Leonardo Jardim che, dopo aver visto il ragazzo all’opera è sicuro: Mbappé sarà la stella più brillante del suo Monaco.
È nata una stella all’Etihad
L’annata 2016-2017 è quella della consacrazione. Kylian matura, acquisisce consapevolezza nei propri mezzi, ma soprattutto si guadagna la titolarità.
A guidarlo in campo, oltre che al solito Jardim dalla panchina, c’è un attaccante di grandissima personalità, il suo compagno di reparto: “El Tigre” Radamel Falcao. In un tridente meraviglioso con l’attaccante venezuelano e Bernardo Silva, Mbappé ha una crescita esponenziale, tanto da riuscire a convincere anche i più scettici sul suo conto. Incantando non solo in Francia, ma anche sui temuti campi europei.
Il 21 febbraio infatti il Monaco incontra sulla sua strada il Manchester City di Pep Guardiola, in un match tra andata e ritorno valevole per i quarti di finale di Uefa Champions League. È uno scontro meraviglioso, all’ultimo respiro: è la presentazione di Kylian Mbappé nel calcio che conta.
All’andata infatti, in quel di Manchester, Mbappé segna il gol del 1-2 del Monaco: una rete che risulterà poi fondamentale per il passaggio del turno, il primo gol del francese in Champions League. “È nata una stella all’Etihad” recita il telecronista Sandro Piccinini. Kylian esprime tutta la sua gioia scivolando esultante sul terreno di gioco. La partita finisce 5-3 per i Citizens (sì, quell’incredibile e indimenticabile partita del favoloso pallonetto di Radamel Falcao, perdeteceli quattro minuti per rivedervi gli highlights!); al ritorno però è un sorprendente Monaco a spuntarla, ottenendo il passaggio del turno grazie alla vittoria in casa per 3-1, lì dove andrà a segno ancora lui, il suo nuovo gioiello: Kylian Mbappè.
Donatello si trasferisce a Parigi
Dopo un’annata strepitosa con il Monaco, il Psg fa di tutto per portarlo a Parigi, acquistandolo per una cifra monstre di 145 milioni di euro più 35 di bonus: il secondo acquisto più costoso di sempre.
Donatello, soprannome datogli dai suoi nuovi compagni di squadra per la sua somiglianza alla celebre tartaruga ninja, non delude di certo le aspettative. Totalizza 21 gol in 44 presenze il primo anno, mentre raggiunge quota 33 l’annata seguente, mostrandosi secondo solo a Messi. Lo stesso anno riesce a vincere la Coppa del Mondo con la Francia da protagonista assoluto, aggiudicandosi il premio di miglior giovane della competizione, mostrando al mondo intero un connubio di esplosività e tecnica mai visto prima. E il tutto, a soli 19 anni.
Oggi però Kylian non ha intenzione di fermarsi. L’obiettivo è quello di portare la coppa dalle grandi orecchie sotto la Tour Eiffel, di rifarsi dopo la brutta prestazione che l’ha visto protagonista in finale contro il Bayern Monaco lo scorso agosto, di gioire a fianco dei propri compagni di squadra.
Il percorso è lungo e pieno di insidie, ma il Psg ci crede.
Con un Mbappè in stato di grazia, il sogno potrebbe diventare realtà.