Man United – Milan: la doppia sfida memorabile vinta da… Kakà

Kakà, illustrazione Mario Monno ne "La magia del numero 10"

Le indimenticabili notti di Champions League dominate da un brasiliano con il numero 22

 

La doppia sfida al Manchester United di Cristiano Ronaldo, che due settimane prima aveva rifilato sette gol alla Roma di Luciano Spalletti e che di lì a poco avrebbe vinto il suo 16º campionato inglese, arriva dopo aver superato l’ostacolo tedesco del Bayern Monaco ai quarti di finale con non poche difficoltà.

La gara d’andata, di scena all’Old Trafford di Manchester il 24 aprile 2007, si apre con i padroni di casa che passano in vantaggio dopo appena cinque minuti, grazie a un colpo di testa del portoghese Ronaldo.

Il ritmo imposto dagli inglesi nei primi venti minuti è terrificante, tutto lascia presagire una gara a senso unico.

Ma c’è qualcuno dall’altra parte che non è affatto d’accordo. C’è qualcuno che ha deciso di prendersela quella notte: Kakà.

Dopo aver bruciato l’argentino Heinze con una delle sue accelerazioni, pietrifica lo stadio con un diagonale perfetto. 15 minuti dopo inventa un gol geniale, di quelli destinati a rimanere ben impressi nell’immaginario degli appassionati. Vince di forza un contrasto con Darren Fletcher, poi fa un pallonetto a Gabriel Heinze e svelto infila la testa tra lui e il suo compagno Patrice Evra. Nel tentativo di fermarlo i due si scontrano goffamente: il Milan si porta in vantaggio, grazie a quell’ira di Dio di Kaká.

Imprendibile, devastante… Onnipotente.

“Ronaldo e Kakà, il massimo del calcio mondiale” dirà Maurizio Compagnoni in diretta. Nella ripresa ci pensa invece Wayne Rooney, che realizza una doppietta e chiude il match sul 3-2 per il Man United. Il giorno dopo, però, nonostante la sconfitta del Milan, media e opinione pubblica sono completamente ai piedi del numero 22 rossonero. “Un’opera d’arte applaudita da tutto l’Old Trafford” scrive La Gazzetta dello Sport. “Uno spot per il calcio” sostiene Michel Platini. “A white angel” titola il Sun.

 

 

Kakà, illustrazione Mario Monno ne "La magia del numero 10"
Kakà, illustrazione Mario Monno ne “La magia del numero 10”

 

 

Sette giorni dopo, il 2 maggio, si gioca la decisiva gara di ritorno allo stadio Giuseppe Meazza. Su San Siro cade una pioggia battente che rende il ricordo di quella sera ancor più romantica per il popolo rossonero. Sì, perché il Milan surclassa gli inglesi con un perentorio 3-0. Il protagonista? Che domande…

Parte subito forte tagliando il campo con la sua velocità e il suo talento, e al minuto 11 è proprio lui, innescato di testa da Clarence Seedorf, a sbloccare la partita con un sinistro a incrociare. Il Diavolo domina e per tutto il match il brasiliano si prende gioco dei poveri Vidic e Brown con scatti e sterzate da autentico fuoriclasse. L’ennesima serata formidabile del gioiello di São Paulo si conclude con le successive reti di Seedorf e Alberto Gilardino, e la resa per manifesta inferiorità degli uomini di Sir Alex Ferguson.

Due anni dopo la disfatta di Istanbul, il Milan è nuovamente in finale. Grazie al suo campione, al suo trascinatore, alla sua stella più luminosa: Ricardo Izecson Dos Santos Leite… Kakà.

Luigi Potacqui
Ho creato Romanzo Calcistico. Ho scritto per Sonzogno "La magia del numero 10", perché il 10 è davvero un numero magico. Poi, non contento, ho scritto “Settimo Cielo”, il romanzo dei numeri 7. Perché nel vedere giocare Garrincha, Meroni o George Best, per arrivare fino ai giorni nostri con CR7, non puoi che sentirti in paradiso.
https://www.romanzocalcistico.com

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