Maradona, D10S e la iglesia Maradoniana

Ad oggi il movimento maradoniano conta più di 800 mila fedeli

 

Diego Armando Maradona, per molti il più grande calciatore della storia, ci ha lasciati il 25 novembre 2020. La sua morte ha avuto una risonanza planetaria impressionante, al pari soltanto dei più grandi personaggi, di qualsiasi campo, della storia recente.
In Argentina, sua terra natia, è stato però molto più che un calciatore, molto più che una celebrità.

Maradona

Diego nella terra della Sierra della Plata è per tanti una vera e propria divinità, di quelle “venerate” – nel vero senso della parola – ancora oggi, attraverso un vero e proprio movimento: la Iglesia Maradoniana.

Prima però di iniziare a parlare della Chiesa Maradoniana, per i meno ferrati in materia è bene conoscere prima alcuni concetti, che sono poi alla base di questo particolare movimento e che se “logicamente” collegati, portano a una sorta di ragionamento deduttivo.

Quindi, di seguito:

  • –  Il Fútbol in Argentina è una vera e propria religione;
  • –  La religione prevede l’esistenza e la venerazione di un Dio;
  • –  Per gli argentini Dios nel calcio è solo uno e si chiama Diego Armando Maradona;
  • –  Quindi il Dio del Fútbol non può che essere il numero diez più famoso del mondo. 

    Chiaro no?

 

Come nasce la chiesa maradoniana

Il 30 ottobre 1998, a Rosario, grazie a quattro argentini di nome Hernan Amez, Hector Capomar, Alejandro Veron e Federico Canepa, nasceva la Iglesia Maradoniana, ormai per centinaia di migliaia di persone di tutto il mondo un vero e proprio culto religioso.
Se ne contano ad oggi più di 800.000 di seguaci, tra cui alcuni grandi personaggi dello sport come il calciatore brasiliano Ronaldinho, l’attaccante inglese Michael Owen, il sei volte Pallone d’oro Lionel Messi e il cestista argentino Manu Ginobili.

Pare che il tutto sia partito da un “Feliz Navidad”, “Felice Natale”, frase pronunciata scherzosamente (ma neanche tanto) da due dei quattro fondatori, i giornalisti Amez e Veron, in uno scambio di auguri il 30 ottobre. Come avrete notato, il giorno della telefonata dei due infatti non combacia con il santo Natale cristiano, che cade nel 25o giorno di dicembre, bensì proprio con il 30 ottobre, corrispondente al dì della nascita di “D10S” (tetragramma dedicato al calciatore argentino): al secolo Diego Armando Maradona.

Da lì, quella che sembrava una folle idea ha preso piede sul serio, tanto da coinvolgere Capomar e Canepa e dare vita così ufficialmente alla ormai celebre iglesia.

 

Cos’è la chiesa Maradoniana

“La funzione della Chiesa Maradoniana è quella di mantenere la passione e la magia con cui il nostro Dio ha giocato a calcio, senza dimenticare i miracoli che ha fatto sui campi sotto gli occhi di tutti e il sentimento che risveglia in noi tifosi, giorno dopo giorno”.

Questo il manifesto del movimento legato al diez argentino che, come ogni culto, ha preghiere, comandamenti, rituali e sacramenti da rispettare. C’è persino un calendario proprio, dove l’anno 0 corrisponde ovviamente all’ anno di nascita di Diego, il 1960. Da lì in poi sono anni D.D. (Dopo Diego).

Il natale, come detto, si festeggia nella notte tra il 29 e il 30 ottobre, giorno della sua nascita: qui i fedeli si riuniscono davanti un albero di natale e onorano il loro Dios con video e aneddoti che lo ricordano.
La Pasqua, invece, viene celebrata il 22 giugno, data in cui Diego Maradona si manifestò, distruggendo praticamente da solo l’Inghilterra di mister Bobby Robson, durante i quarti di finale del memorabile Mundial di Messico 1986. Partita questa, ricordata da molti suoi connazionali come la “vendetta delle Isole Falkland-Malvinas”, teatro nel 1982 di scontri sanguinosi tra Argentina e Inghilterra che causarono migliaia di morti, soprattutto argentini. Diego quel giorno segnò il celeberrimo “gol del secolo”, votato da milioni di persone sul sito della Fifa come il più bel gol della storia, ma soprattutto pochi minuti prima realizzò l’indimenticabile “mano de Dios”, quel gol di mano “rubato” agli odiati inglesi (il tocco irregolare sfuggì ai guardalinee e al direttore di gara, il tunisino Alì Bennaceur) che è già storia.

“Il gol è stato siglato un po’ con la testa di Maradona, un po’ con la mano di Dio” dirà goliardicamente nella conferenza post-match lo stesso Diego. Qualcuno, a quanto pare, ha preso le sue parole alla lettera.

Bibbia, sacramenti, preghiere e comandamenti

Le preghiere più importanti nella Chiesa Maradoniana sono il “Diego nostro”, il “Credo” e l’”Ave o D10s”, mentre la bibbia è la sua biografia, Yo soy el Diego, su cui i nuovi seguaci giurano fedeltà durante il battesimo dopo aver segnato un gol di mano.
Un altro sacramento maradoniano è il matrimonio, celebrato con alle spalle un’immagine di Maradona, davanti a un pallone con una corona di spine.

 

Da la Iglesia maradoniana
Da la Iglesia maradoniana

 

Non potevano mancare i 10 comandamenti, che sono:

  1. Non disonorare il pallone (proprio come ha scritto Diego nel suo libro, Yo soy Diego)
  2. Ama il calcio sopra ogni cosa
  3. Dichiara il tuo amore incondizionato per il calcio
  4. Difendi la maglia dell’Argentina, rispettando la gente
  5. Diffondi la parola di Diego in tutto l’universo
  6. Loda i templi dove predicò e i loro manti sacri
  7. Non proclamare il nome di Diego in nome di un unico club
  8. Segui i principi della Chiesa Maradoniana
  9. Usa Diego come secondo nome e chiama così uno dei tuoi figli
  10. Non vivere estraniato dalla realtà e non essere inutile

Insomma, la chiesa maradoniana non si fa mancare nulla.

Diego è stato ed è riconosciuto dai suoi fedeli come un vero “Dios umano”, in quanto l’oggetto del loro culto è stato un vero e proprio Dio vivente, una divinità terrena. “Maradona a differenza di altre divinità è esistito, ci sono prove concrete della sua esistenza” ha glissato in un’intervista a Vice Walter Rotundo, un “maradoniano” che ha persino chiamato le sue due figlie gemelle Mara e Dona.

Già, su questo concetto impossibile disquisire: di molte altre divinità non abbiamo prove certe della loro esistenza, mentre lui, Diego Armando Maradona, è esistito, e di miracoli, seppur calcistici, ne ha fatti per davvero.

Luigi Potacqui
Ho creato Romanzo Calcistico. Ho scritto per Sonzogno "La magia del numero 10", perché il 10 è davvero un numero magico. Poi, non contento, ho scritto “Settimo Cielo”, il romanzo dei numeri 7. Perché nel vedere giocare Garrincha, Meroni o George Best, per arrivare fino ai giorni nostri con CR7, non puoi che sentirti in paradiso.
https://www.romanzocalcistico.com

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