Bomber Cristiano Lucarelli

Cristiano Lucarelli

Riviviamo la carriera dell’attaccante livornese.

È questione di priorità, di emozioni che prevaricano l’ossessione della conquista di un trofeo, di sensazioni uniche capaci di lasciare i brividi sulla pelle. Indipendentemente dal blasone della maglia indossata, indipendentemente dal numero di competizioni vinte.

Cristiano Lucarelli lo sa bene: la sua, è una scalata che parte dalle serie inferiori per poi raggiungere la vetta. In un percorso contrassegnato da fame, determinazione, e una piccola grande ossessione: il gol.

Gli inizi

Verba movent exempla trahunt (le parole insegnano, gli esempi trascinano) dicono, un’espressione latina presente in qualunque manuale, una frase, che incarna la carriera da giocatore di Lucarelli. A dirlo sono i suoi primi passi nel professionismo, a dirlo è il suo percorso dalle retrovie sino al calcio che conta, in un cammino d’esempio per migliaia di aspiranti calciatori.

Ad accogliere per primo il centravanti livornese è il Perugia di Ilario Castagner, che lo fa esordire prima in Serie C, poi nella serie cadetta. Si tratta del primo approccio con il calcio dei grandi, un via libera verso le successive esperienze in Serie B di Cosenza e Padova.

Esperienze che, grazie alla sua ottima vena realizzativa (15 reti stagionali con i calabresi e 14 con i veneti), l’avrebbero presto condotto a calpestare i campi di Serie A.

Serie A

L’esordio nella serie maggiore avviene il 31 agosto 1997. Nello Stadio Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo, l’Atalanta di Lucarelli batte 4-2 il Bologna di Roberto Baggio, in una sfida che vede l’allora ventiduenne attaccante nerazzurro segnare il suo primo gol dopo appena 18 minuti giocati. È la prima rete in Serie A, il primo dei 120 sigilli che avrebbe poi messo a segno in questa competizione.

Nonostante l’ottimo inizio, Cristiano nella sua avventura bergamasca totalizza soltanto 5 gol, con il club orobico che non riesce ad evitare la retrocessione. È tempo quindi di cambiare aria, e per farlo, il centravanti toscano accetta di “uscire” dallo stivale: alle porte c’è il Valencia di Claudio Ranieri.

Nella penisola iberica, però, tra infortuni e problemi di ambientamento Lucarelli non riesce ad esprimersi al meglio e, dopo solo un anno lontano dall’Italia, è costretto a tornare in patria.

Gioca due stagioni nelle fila del Lecce (nelle quali totalizza ben 27 gol in 59 partite) e successivamente due non troppo esaltanti con il Torino (con appena 10 gol in 56 partite).

A 28 anni, la sua carriera è giunta a un bivio. Qui, nel pieno della maturità, capisce che è giunto il momento di ricongiungersi con la sua città, con la squadra per cui ha sempre fatto il tifo, il Livorno.

Un amore chiamato Livorno

Pur di indossare la maglia del Livorno, Lucarelli accetta di tornare in Serie B. Il suo sogno è quello di riportare il club amaranto in serie A, in cui manca da più di mezzo secolo (non assaporava la massima serie italiana dalla stagione 1948/49): lo realizzerà.

Nella sua prima stagione, in tandem con il suo gemello Protti, totalizzano 52 reti in due (Cristiano ne marcherà 29, solamente una in meno dell’allora capocannoniere Luca Toni), conquistando un ottimo terzo posto che vale la massima serie. È una conquista storica, l’inizio di un viaggio che porterà, nel giro di due stagioni, la squadra allenata da Walter Mazzarri a qualificarsi, e poi a passare, il turno di Coppa Uefa. In una storia che ha dell’incredibile, in un percorso reso possibile da una rosa di ottimi giocatori. Su tutti, ovviamente, il numero 99…

Nella stagione 2004-2005, Cristiano vince addirittura il titolo di capocannoniere in serie A (totalizzando 24 reti), mettendosi sulle spalle il Livorno, e conducendolo ad uno storico nono posto in classifica.

È un traguardo inimmaginabile, una favola che conoscerà la parola fine solamente quando le strade tra il Livorno e il suo condottiero si divideranno. Dopo quattro stagioni, infatti, i fischi della gente alla squadra in alcune partite, la voglia di giocare la Champions League e l’offerta spropositata dello Shakhtar Donetsk, rompono l’idillio: Lucarelli lascia Livorno dopo 101 gol (92 in serie A, 4 in Coppa Italia e 5 in sette partite di Coppa Uefa).

Le ultime stagioni

L’avventura in Russia inizia per Lucarelli nel migliore dei modi, con un gol fondamentale per il passaggio del turno preliminare di Champions League. Tutte le strade portano a una sua definitiva consacrazione anche nel calcio europeo. Purtroppo, però, non sarà così.

Sì, perché, come dichiarato più volte, la nostalgia di casa man mano che passano i giorni inizia a farsi sentire e, dopo solo sei mesi alla corte degli Hirnyky (Minatori), Cristiano accetta di tornare in Serie A. Questa volta, direzione Parma.

Nonostante i primi gol siglati nella competizione più importante d’Europa (4), a gennaio Lucarelli decide di fare un passo indietro e tornare di nuovo nel Bel paese, palla ricerca dell’ennesima nuova avventura.

Si tratta, però, delle sue ultime stagioni nel calcio che conta e, dopo solo un anno in gialloblù tra Serie A e Serie B (con 16 gol segnati in 45 partite), il rapporto con la società si sfilaccia. Alle porte, c’è un clamoroso ritorno in prestito al Livorno.

Proprio alla corte dei Labronici Cristiano (all’età di 34 anni) decide ancora di mettersi in gioco. Per alcuni per semplice amore per il calcio, per molti, per concludere un percorso iniziato nel lontano 1995.

Il ritorno a casa è emozionante per tutti, per la tifoseria, e per lo stesso Lucarelli. Dopo l’ennesima stagione in doppia cifra in Serie A, però, con 10 gol in 28 partite, Cristiano saluta il suo amato Livorno.

Questa volta, per sempre.

Napoli

L’ultima tappa della sua romantica carriera, lo porta a ritrovare il suo ex allenatore Walter Mazzarri, con il tecnico toscano che decide di riporre ancora la sua fiducia sull’attaccante livornese. In questa occasione, con la maglia azzurra del Napoli.

L’avventura partenopea sarà per Lucarelli un mix di emozioni: gioia e amore per città e tifoseria, dolore e frustrazione per un infortunio inatteso.

Sì, perché alla seconda presenza, datata 16 settembre 2010, Cristiano rimedia una lesione al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. È una grande batosta, l’inizio di un incubo durato 4 mesi.

In molti pensano alla fine, ma il numero 99, ancora una volta, stupisce tutti. Riesce a tornare in campo e a siglare l’ennesimo gol: l’ultimo tra i professionisti, di testa, contro l’acerrima nemica Juventus.

A fine anno il prestito verrà rinnovato per un’altra stagione, al termine della quale i partenopei riusciranno anche a conquistare la Coppa Italia, questa però, sarà l’ultima annata per Lucarelli nel calcio giocato.

È tempo quindi di saluti, dopo un romantico viaggio tra alti e bassi.

Tra emozioni e rimpianti.

Sperando che questa carriera, in futuro, possa ancora essere d’esempio per molti.

 

Pietro Caneva
Mi sono occupato dell'intera stesura di "Domenica alle 15. Il calcio al tempo dei social" di Luca Diddi (ex Match Analyst dell'Hellas Verona e CEO di Calciatoriignoranti)

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