Ronaldo Nazario: l’approdo in Italia di un “Fenomeno”

Ronaldo

Venticinque anni dal giorno in cui Ronaldo da Lima approda all’Inter per quasi 50 miliardi di lire.

 

Il 25 luglio 1997 è stato un giorno importante per l’Inter e per il calcio italiano, per certi versi epocale.

Il 25 luglio 1997, esattamente venticinque anni fa – e dodici giorni dopo la scomparsa dello stilista Gianni Versace (ritrovato morto a Miami il 13 luglio di quell’estate) – a Milano, sponda Inter, atterra il miglior calciatore del mondo del momento, colui che pochi mesi dopo avrebbe vinto il Pallone d’Oro per la stagione straordinaria al Barcellona: Ronaldo Nazario.

 

Clausola pagata

Acquistato già qualche settimana prima (il club nerazzurro ha pagato ai blaugrana la clausola rescissoria di 48 milioni di euro più un indennizzo di 3 miliardi stabilito dalla Fifa), il brasiliano viene presentato in via Durini, allora sede dell’Inter, dal presidente Massimo Moratti, Sandro Mazzola e dal consulente di mercato Luisito Suarez, uno degli artefici di questo memorabile trasferimento.

La notizia è già uscita da tempo, ma per far vibrare a tutti gli effetti il popolo interista c’è bisogno di ammirarlo a Milano, di vederlo in carne e ossa, con quei dentoni sporgenti e con addosso i colori della propria squadra.

Indimenticabile il saluto dal balcone con quella camicia a quadri mentre mostra la sciarpa nerazzurra con su scritto il suo nome ai tifosi.

Ronaldo è stato quel calciatore che ha cambiato il calcio e il modo di intenderlo. Una forza della natura con una tecnica sopraffina, una velocità palla al piede mai vista prima. Il campionato italiano in quegli anni è quel posto dove tutti voglio approdare, Fenomeno compreso. Ma il suo primo anno, è qualcosa di allucinante.

 

Una prima stagione fenomenale

34 gol tra campionato e coppe in 47 presenze, una Coppa Uefa conquistata e un beffardo secondo posto in campionato, che avrebbe ancor di più reso speciale il suo primo anno all’Inter. La coppa europea vinta a Parigi contro la Lazio sarà l’unico trofeo che alzerà con il club italiano. Anche se, uno così, non ha certo bisogno di vittorie per essere considerato uno dei più grandi (in carriera ha comunque vinto tanto, su tutti le due coppe del mondo 1994 e 2002, la prima da ragazzino, la seconda da autentico protagonista).

Purtroppo, dopo la prima stagione, in Italia tra gravi infortuni, ulteriori ricadute e incomprensioni con il nuovo tecnico Hector Cuper, non riuscirà più a tornare ai suoi veri livelli.

Dopo il mondiale nippo-coreano del 2002, vinto da stella assoluta e da capocannoniere (che a fine anno gli varranno il secondo Pallone d’Oro), passa al Real Madrid, con cui vince il suo primo campionato nel vecchio continente tornando ad ottimi livelli.

Ma quello visto venticinque anni fa, al primo anno italiano, non è facile da spiegare.

Un marziano tra gli umani, un qualcosa di mai visto fino a quel momento.

Qualcosa di veramente forte, emozionante, eccezionale… Probabilmente irripetibile.

Luigi Potacqui
Ho creato Romanzo Calcistico. Ho scritto per Sonzogno "La magia del numero 10", perché il 10 è davvero un numero magico. Poi, non contento, ho scritto “Settimo Cielo”, il romanzo dei numeri 7. Perché nel vedere giocare Garrincha, Meroni o George Best, per arrivare fino ai giorni nostri con CR7, non puoi che sentirti in paradiso.
https://www.romanzocalcistico.com

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