“Kvaradona”, il nuovo che Napoli sognava

Nessuno, nemmeno tra quelli più ottimisti, si aspettava un impatto così del georgiano

Altri quattro gol nel match di ritorno contro l’Ajax, che sommati ai sei dell’andata, ai quattro al Liverpool e ai tre di Glasgow, fanno 17 in quattro partite di Champions League.

Una media clamorosa di 4,25 reti a gara.

Con i 22 in 9 partite di Serie A (miglior attacco del campionato), quindi, sono già 39, e siamo solo alla metà di ottobre: un vero e proprio uragano azzurro quello che si sta abbattendo in Italia e in Europa.

Numeri pazzeschi

E se il Napoli è un rullo compressore e viaggia a velocità supersonica, il merito è anche della sua nuova stella proveniente dall’est, Tbilisi per la precisione, capitale della Georgia…

Come ricorda Opta, il numero 77 partenopeo – soprannominato “Kvaradona” dai tifosi napoletani – in questo avvio di stagione è stato direttamente coinvolto in 12 gol in tutte le competizioni (7 gol, 5 assist): il migliore di tutti i giocatori di Serie A.

Numeri straordinari per un esordiente.

Non solo gol e assist

Ma oltre ai gol e agli assist, che sono già di per sé importantissimi e fondamentali, a colpire di lui sono la sfrontatezza e la personalità con cui si è presentato nonostante la giovane età, unite ovviamente alle sue incredibili qualità.
Tecnica, velocità, Strappi palla al piede, sterzate da entrambe le parti, dribbling… tutto abbinato alla rara capacità di variare scelta in base alle situazioni di gioco.
Il che mette completamente in crisi le difese avversarie.

Costo irrisorio

Ciò che sorprende ancora di più, però, è il prezzo d’acquisto che il club campano ha sborsato per portarlo all’ombra del Vesuvio: 10 milioni.
Un vero capolavoro quello di Giuntoli e della sua area scouting, aiutati anche dall’inizio del conflitto tra Ucraina e Russia…
Da lì, infatti, il georgiano – che in quel momento giocava per i russi del Rubin Kazan – ha deciso di rescindere il contratto.
A convincerlo sono state le ripetute minacce arrivate a lui e alla sua famiglia (anche tra Georgia e Russia, si sa, non scorre affatto buon sangue geopoliticamente parlando).
Si accasa quindi in patria, alla Dinamo Batumi, prima di essere acquistato appunto dal club di De Laurentiis per una cifra molto contenuta rispetto al suo reale valore (pochi mesi prima il Rubin lo valutava 30 milioni).

Idolo in patria

Dalle parti del Caucaso erano decenni e decenni che non si vedevano giocatori così forti.
“Quando ho visto Khvicha Kvaratskhelia, mi sono detto che un giocatore così non lo vedevo da una vita. Un ritorno a quello che era stato il calcio georgiano e che non era più da un pezzo, da troppo tempo”.
Parola di Ilia Datunashvili, tra i più grandi calciatori negli anni sessanta della Georgia (all’epoca facente parte dell’Unione Sovietica) e della Dinamo Tbilisi.
“L’ho visto giocare nel 2018 al Rustavi, è stato un salto all’indietro nel tempo, un ritorno a quando la Georgia era imprevedibilità, corsa e piacere di giocare liberi…”.
Khvicha Kvaratskhelia è il nuovo del calcio georgiano. Il nuovo che Napoli e i napoletani sognavano.
Khvicha Kvaratskhelia è ciò che tutta la Serie A aspettava da tanto tempo.
Luigi Potacqui
Ho creato Romanzo Calcistico. Ho scritto per Sonzogno "La magia del numero 10", perché il 10 è davvero un numero magico. Poi, non contento, ho scritto “Settimo Cielo”, il romanzo dei numeri 7. Perché nel vedere giocare Garrincha, Meroni o George Best, per arrivare fino ai giorni nostri con CR7, non puoi che sentirti in paradiso.
https://www.romanzocalcistico.com

Lascia un commento