Nelle ultime ore hanno fatto scalpore le dichiarazioni esplosive di Cristiano Ronaldo a Talk Tv. Dichiarazioni pesanti, che non hanno risparmiato nemmeno l’ex compagno Wayne Rooney.
Nei giorni scorsi, Wazza aveva attaccato Cristiano Ronaldo per il suo atteggiamento. Queste le parole:
“Penso che le cose che ha fatto dall’inizio della stagione non siano accettabili per il Manchester United. Ho visto Roy Keane difenderlo. Roy non lo accetterebbe, non lo accetterebbe affatto” – ha detto l’ex United – “È una distrazione di cui il Manchester United in questo momento non ha bisogno. Cristiano deve solo abbassare la testa e lavorare ed essere pronto a giocare quando l’allenatore ne ha bisogno. Se lo fai, sarai una risorsa. Se non lo fai, sei una distrazione indesiderata”.
Parole che vanno ad aggiungersi ad altre pronunciate sempre dall’inglese qualche mese prima.
“Cristiano era così bravo e così tremendamente fastidioso allo stesso tempo. Probabilmente ora non è bravo allo stesso modo, ma sicuramente sarà altrettanto fastidioso”.
La replica tanto attesa
La risposta del portoghese è quindi arrivata nell’intervista di ieri che ha fatto il giro del mondo.
“Non so perché Rooney mi critichi così tanto, probabilmente perché ha terminato la sua carriera e io gioco ancora ad alti livelli. Non ho intenzione di dire che sono meglio di lui. Che è vero…”
Diatriba, quella tra CR7 e Wazza, che sembra avere radici lontane, nate probabilmente con il famoso episodio del mondiale del 2006, anche se poi Sir Alex Ferguson fu bravo a farla rientrare subito.
La ricostruzione
Come riportato anche in “Settimo cielo”, nel Capitolo dedicato a CR7, durante Portogallo-Inghilterra del mondiale tedesco, Ronaldo venne accusato da media e opinione pubblica di avere assunto un comportamento antisportivo nei confronti dell’allora compagno di club Wayne Rooney.
L’inglese venne espulso per un calcio a Ricardo Carvalho, ma poco prima che l’arbitro estraesse il cartellino rosso Cristiano gli si fece sotto – come altri portoghesi, va detto – accusandolo a gran voce.
Rooney non la prese affatto bene, anzi, lo spintonò imbufalito. Poco dopo, mentre l’inglese stava abbandonando il campo, CR7 – che all’epoca indossava la 17 – venne inquadrato mentre strizzava l’occhio verso la panchina, cosa che fu interpretata come un: «Ce l’ho fatta, l’ho fatto espellere».
Il giorno seguente i tabloid ci andarono giù pesante e nel giro di pochi giorni in Inghilterra vennero vendute migliaia di t-shirt con la scritta “i hate ronaldo”.
Per la prima volta dopo tre anni dal suo insediamento in Premier League, CR7 prese seriamente in considerazione l’idea di lasciare lo United.
L’intervento risolutivo
Alex Ferguson, però, con il suo grande carisma riuscì a sedare gli animi e a far rientrare il tutto nei binari.
Dopo aver ricucito il rapporto tra i due, infatti, Sir Alex fece uso di tutta la sua esperienza per far ritrattare il campione portoghese.
Gli disse che era dalla sua parte, che giocatori forti come lui certe cose non le notano neppure, che andare via non sarebbe stato un gesto coraggioso e che anche David Beckham aveva vissuto una situazione simile ma aveva dimostrato a tutti di «avere le palle»…
Fu allora che Cristiano si convinse a rimanere, scrivendo nuove pagine di storia calcistica con i red devils insieme al tecnico scozzese e allo stesso Rooney.
Ma dopo il pesante botta e risposta di queste ultime settimane, il rapporto sembra ormai essersi deteriorato del tutto.