«Signor Conti, suo figlio è davvero bravo. Vorremmo portarlo con noi negli Stati Uniti».
– «Mio figlio è piccolo e da Nettuno non si muove».
Comincia così, con un’offerta a stelle e strisce rifiutata in maniera decisa da papà Andrea, la storia sportiva di Bruno Conti, il numero 7 più amato nella Roma giallorossa.
Nulla di strano, se non fosse che l’invito proviene da un dirigente del Santa Monica, squadra americana di… baseball.
Già, il baseball: uno degli sport meno praticati in Italia, e uno dei meno noti. Eccetto a Nettuno, la città in provincia di Roma che, per l’influenza dei soldati americani di stanza durante la Seconda guerra mondiale, ne è diventata la capitale: l’unica roccaforte italiana per gli appassionati di mazza e guantone.
Bruno, nato e cresciuto sulle coste del Tirreno, non solo conosce questa disciplina, diventata parte integrante del tessuto sociale cittadino, ma la esercita da sempre.
A quattordici anni fa persino in tempo a esordire come lanciatore in Serie A, prima di optare definitivamente per l’altra sua passione, il calcio. E per fortuna…
Il resto è storia: del secondo scudetto giallorosso, del terzo titolo mondiale azzurro… di MaraZico!
La storia completa la trovate in “Settimo cielo – Il romanzo del numero 7”