Sappiamo tutti che gli orsi, come molti altri animali, vanno in letargo per un periodo di tempo che va da metà novembre a metà marzo. Eppure a Bologna ce n’è uno che ha deciso di risvegliarsi in anticipo, trascinando con forza la sua squadra nelle parti alte della classifica. Stiamo ovviamente parlando di Riccardo Orsolini, autore sin qui di un 2023 davvero sensazionale. Andiamo a scoprire il percorso del numero 7 rossoblù e analizziamo perché è diventato uno degli uomini del momento in Serie A.
Gli inizi nella squadra della sua città
All’età di 7 anni entra nelle giovanili dell’Ascoli, club della sua città natale. Esordisce in prima squadra a soli 18 anni, durante una partita di Lega Pro tra il ‘Picchio’ e la Pro Piacenza. A fine stagione i bianconeri guadagnano la Serie B, dopo la revoca della promozione al Teramo. Con Devis Mangia da allenatore, colleziona appena 9 presenze nel campionato cadetto. Le cose vanno decisamente meglio durante l’annata successiva, quando sulla panchina dei marchigiani arriva Alfredo Aglietti. Quest’ultimo infatti dimostra di voler puntare fortemente sulle sue doti, impiegandolo con costanza nella formazione titolare. Il giovane Riccardo ripaga la fiducia del mister segnando 8 reti e fornendo 6 assist in 41 presenze stagionali.
La chiamata delle big
Le prestazioni positive, attirano l’attenzione delle big di Serie A. Nel gennaio 2017 viene infatti acquistato a titolo definitivo dalla Juventus. L’accordo prevede però che il giocatore rimanga ad Ascoli Piceno fino al termine della stagione. Successivamente viene ceduto in prestito biennale all’Atalanta, club con cui fa il suo esordio sia nella massima serie italiana, sia in Europa League. Tuttavia dopo appena sei mesi, non trovando spazio, si trasferisce al Bologna, sempre a titolo temporaneo per un anno e mezzo. A partire dal 2018-19 la carriera di Riccardo Orsolini finalmente ha una svolta positiva.
Diventa Orso-gol grazie a… Mihajlovic
Sulla panchina dei felsinei arriva Sinisa Mihajlovic, decisivo per la crescita calcistica e personale del classe ’97. Tra i due si instaura da subito un rapporto speciale e il serbo diventa per lui praticamente un secondo padre. Rivolge un’attenzione particolare al giocatore scuola Ascoli in quanto lo considera in un certo senso diverso dai suoi compagni di squadra: ha tutte le carte in regola per diventare un top. Eppure c’è qualcosa che non va, quel carattere troppo superficiale che deve essere assolutamente cambiato. Lavora su di lui cercando di entrargli nella testa e ci riesce alla grande con le sue continue ramanzine, esternate anche nelle conferenze. Da quel momento, Orsolini assume un atteggiamento totalmente differente durante gli allenamenti, impegnandosi sempre al massimo. Riesce così a trovare incisività in zona offensiva, tanto da essere ribattezzato ‘Orso-gol’ dai suoi tifosi. Nelle prime tre annate trascorse agli ordini del mister nativo di Vukovar, fa registrare questi numeri: 28 reti e 17 assist in 112 presenze. Un contributo non straordinario, ma senza dubbio prezioso per raggiungere il consueto obiettivo del club rossoblù: la ‘salvezza tranquilla’.
E ora provate a definirlo ancora ‘discontinuo’
Dopo una stagione, quella scorsa, in cui cala leggermente il suo rendimento (riesce comunque a siglare 7 reti e fornire 4 assist in 30 partite giocate), Riccardo Orsolini si scrolla di dosso l’etichetta di giocatore discontinuo. Nel campionato in corso, infatti, è già a quota 7 in quanto alle marcature e l’impressione è che possa raggiungere almeno la doppia cifra. Cinque di queste sono arrivate dopo la pausa Mondiale, proiettando il Bologna al 7° posto in classifica. Questo vuol dire che se la Serie A finisse oggi, i felsinei sarebbero qualificati per la prossima edizione della Conference League. Un risultato storico che sancirebbe il ritorno degli emiliani in competizioni europee, un traguardo che manca dal 2002 (finale di Coppa Intertoto persa contro il Fulham).
Tornando al numero 7, ci piace immaginare che Sinisa Mihajlovic da qualche parte lassù stia sorridendo per le sue prodezze. L’allenatore è venuto a mancare il 16 dicembre scorso e Orsolini gli ha dedicato un bel pensiero, tramite un post pubblicato sul proprio profilo Instagram. Decidere un match contro un top club come l’Inter è sicuramente un evento che tutti i giocatori hanno sognato almeno una volta nella vita. Lui ci è riuscito pochi giorni fa e di sicuro deve molto agli insegnamenti del suo mentore, senza nulla togliere al lavoro straordinario di Thiago Motta.
Se Bologna sta vivendo questo momento magico, lo deve soprattutto al tanto atteso e gradito risveglio del suo Orso.