Kim Min-jae arriva nell’estate del 2022 all’ombra del Vesuvio, nel momento in cui qualcuno pensava che il Napoli stesse rifondando, viste le cessioni eccellenti (Mertens, Insigne, Koulibaly, Ospina, Fabian Ruiz). Il coreano arriva ovviamente per sostituire un certo Koulibaly. Compito non semplice, non solo per ciò che è stato il senegalese a Napoli, ma anche perché Kim viene catapultato improvvisamente in uno dei maggiori cinque campionati europei, dopo aver militato in leghe piuttosto modeste (coreana, cinese e turca) in club come Gyeongju KHNP, Jeonbuk Hyundai, Beijing Guoan e Fenerbache.
Le prime esperienze di Kim
In realtà, in queste squadre risulta sempre tra i migliori del campionato, prima quello coreano, poi quello cinese, suscitando l’interesse del Tottenham che però non lo acquista per motivi burocratici. L’unica esperienza di un certo livello è quella dello scorso anno al Fenerbache. Grazie all’ottimo rendimento dimostrato, a fine campionato viene inserito nella squadra dell’anno della Süper League.
Tantissimi riconoscimenti individuali, ma pur sempre in campionati minori: questo è ciò che avranno pensato in molti. Soprattutto in Italia dove purtroppo esiste ancora la cultura del “farsi le ossa”, prima di poter approdare in grandi realtà.
L’impatto al Napoli
In effetti bisogna essere sinceri: anche il più ottimista non avrebbe immaginato una stagione del genere da parte del coreano.
Ma evidentemente, il ragazzo ha qualcosa di speciale. A memoria non si ricorda una prestazione insufficiente del nativo di Tongyeong, alla sua prima esperienza in un campionato difficile come quello italiano. Un gigante di 1.90 per 86 kg, sempre preciso, posizionato bene, cattivo il giusto. Corretto (solo 4 ammonizioni) e anche pericoloso offensivamente (2 gol e un assist in stagione).
Grazie all’ottimo rendimento di inizio stagione infatti, viene premiato come miglior calciatore del mese di settembre dalla Lega Serie A e come MVP del mese di ottobre dall’AIC.
Kim è il classico giocatore che farebbe impazzire una tifoseria, e a Napoli calza a pennello. Si presenta cantando e ballando Gangnam Style durante il ritiro di luglio, e già qui inizia a farsi conoscere e apprezzare per la genuinità.
Il momento in cui Kim è entrato nel cuore dei tifosi
Ma probabilmente ciò che più di tutto gli ha permesso di farsi volere bene dal popolo azzurro è stato un episodio del 18 settembre 2022.
Settima giornata di campionato. Il Napoli sta già facendo vedere di che pasta è fatto, ma è il momento di fare visita al Milan di Pioli, al San Siro. Non una grande partita del Napoli, che forse non merita il vantaggio ma si ritrova sul 2-1 a pochi minuti dal termine.
È a pochi secondi dal termine che il coreano entra definitivamente e gamba tesa nel cuore dei napoletani. Bennacer fa partire un cross da sinistra al centro dell’area di rigore, su cui arriva Brahim Diaz. Kim alza il gambone, quasi d’istinto, mettendolo davanti alla testa del suo avversario e deviando il pallone – che sarebbe finito dalle parti di Meret – in calcio d’angolo.
Un intervento decisivo. Tuttavia non è l’intervento in sé il gesto da ricordare, ma l’esultanza immediata del difensore coreano che ha realizzato subito l’importanza del suo stesso salvataggio, sfogando la sua gioia in un incredibile urlo liberatorio con i pugni stretti. Perché ciò che interessa al tifoso, di qualsiasi piazza, è vedere i proprio beniamini dare tutto in campo. E quella sera Kim Min-jae ha dimostrato a tutti, in maniera definitiva, di avere l’animo del lottatore. Non si chiede niente di più ad un calciatore.