“Un giocatore bello da vedere, ha un motore diverso dagli altri”. Al termine di Juventus-Sampdoria, è stato questo il commento di Massimiliano Allegri riguardante uno dei suoi giocatori: Adrien Rabiot. Quest’ultimo, autore contro i blucerchiati della sua terza doppietta stagionale, sta trascinando i bianconeri con performance superlative. Da molti criticato negli anni scorsi, adesso sembra aver finalmente trovato la sua dimensione, aggiungendo gol e assist a quella prestanza fisica che lo ha da sempre contraddistinto. Andiamo a scoprire insieme il percorso del giocatore nativo di Saint-Maurice.
Gli esordi in patria
Cresce calcisticamente nelle giovanili di diverse squadre francesi: Créteil-Lusitanos, Alfortville e Pau. Entra perfino nell’accademy del Manchester City, facendo però ritorno in patria dopo appena sei mesi. Nel 2010 viene notato dagli osservatori del PSG che decidono di metterlo sotto contratto. Due anni più tardi debutta in prima squadra, quando viene lanciato dall’allora allenatore dei parigini Carlo Ancelotti. Trascorre nella capitale metà stagione, prima di trasferirsi in prestito semestrale al Tolosa per avere un minutaggio maggiore. Con la maglia dei Pitchouns disputa 13 partite, trovando anche il suo primo gol in Ligue 1.
Da riserva a titolare: la crescita esponenziale del Duca
Torna all’ombra della Tour Eiffel e diventa dapprima una riserva molto affidabile, successivamente un titolare a cui è difficile rinunciare. In patria cominciano a soprannominarlo Duca per due motivi: in primis per i capelli lunghi e ricci che gli conferiscono un aspetto da nobile, in secondo luogo perché risulta avere un’eleganza nei movimenti davvero incantevole. Fino alla stagione 2017-18 riesce a collezionare 207 presenze, condite da 22 reti e 12 assist, in tutte le competizioni. Poi qualcosa va storto. La concorrenza aumenta, le prestazioni non sono più impeccabili e a metà gennaio 2019 esprime la sua volontà di non voler rinnovare il contratto in scadenza nel giugno successivo. Decisione che lo porta ad essere messo fuori rosa da Thomas Tuchel, finendo ad allenarsi con la squadra riserve. Conclude quell’annata con appena 20 apparizioni, prima di salutare il club transalpino dopo aver sollevato ben 20 trofei (6 Ligue 1, 5 Coppe di Francia, 5 Coppe di Lega francesi e 4 Supercoppe francesi).
L’ingombrante mamma Veronique
A fargli da agente è sua mamma Veronique, da molti definiti come la donna più temuta nel mondo del calcio. Spesso la signora Rabiot (da lei ha preso il cognome) risulta essere una figura decisamente troppo ingombrante, condizionando in maniera decisa il futuro di suo figlio. Lo ha fatto in maniera piuttosto evidente nel 2008 quando l’avventura del 13enne Adrien al City durò solo poche settimane perché secondo lei non erano stati rispettati gli accordi. O ancora 10 anni dopo, quando Deschamps ebbe la sciagurata idea di convocarlo tra la riserve della Francia per i Mondiali. Veronique non digerì la decisione e ritirò il figlio facendogli perdere la Coppa del Mondo 2018 e la maglia della Francia per i mesi successivi. Il rapporto con la nazionale transalpina è rimasto complicatissimo, la sua rissa verbale in tribuna contro i parenti di Mbappé e Pogba fece il giro del mondo dopo l’eliminazione della Francia contro la Svizzera durante Euro2020. Una rabbia sfogata pubblicamente, sempre forte della convinzione di un figlio che meriti sempre di più. Senza dimenticare, durante gli anni, i giudizi sulle scelte degli allenatori, additati come colpevoli delle prestazioni negative di Rabiot.
Alla Juventus diventa Cavallo Pazzo
Il 1° luglio 2019 viene ufficializzato il suo ingaggio a parametro zero da parte della Juventus. Dopo una prima parte di stagione deludente, cresce notevolmente e gioca con più frequenza, contribuendo alla conquista dello scudetto con prestazioni positive. Va ancora meglio nel 2020-21, quando segna 5 reti e sforna 3 assist in 47 presenze. Durante l’annata successiva tuttavia compie dei notevoli passi indietro, restando all’asciutto di gol e rendendosi spesso protagonista di prove incolori. Delude così Max Allegri, il quale lo aveva inquadrato come un giocatore potenzialmente da doppia cifra. Intanto, i giornalisti italiani e i suoi tifosi gli hanno dato un nuovo soprannome: Cavallo Pazzo, vuoi per sottolineare le poderose discese in progressione, vuoi per un rendimento spesso altalenante. Quest’anno invece, complice il passaggio al 3-5-2, Adrien Rabiot sembra un altro giocatore, completamente rinato.
Delusione Pogba? No problem, ci pensa il numero 25
Durante la scorsa estate, la Juventus ha messo a segno uno dei migliori colpi di mercato: l’ingaggio di Paul Pogba, liberatosi a zero dal Manchester United. Un gradito ritorno, acclamato da tutti i tifosi juventini, pronti a riabbracciare con gioia estrema il loro figliol prodigo. Peccato che il Polpo finora sia riuscito a mettere piede in campo solamente per 34′ a causa di continui problemi fisici. Pertanto il ‘Pogback’ si sta rivelando sempre di più un autentico flop. Fortunatamente, la sua assenza è stata mascherata alla grande dalla stagione pazzesca di Adrien Rabiot. Il numero 25 è già a quota 9 reti in stagione e viaggia spedito verso la doppia cifra. Ironia della sorte, l’ultimo centrocampista juventino a raggiungere questo traguardo è stato proprio il suo compagno di squadra Pogba (10 reti nel 2015-16).
Non è finita qui. Considerando il campionato in corso, il classe ’95 finora ha fatto registrare queste statistiche in 22 presenze: 55% duelli vinti, 63% dribbling riusciti, 84% precisione passaggi e aggiungiamoci anche 2 assist. Numeri che fanno gioire l’intero popolo bianconero e rendono certamente felice il suo allenatore Max Allegri, consapevole di poter contare su un giocatore in grado di fare la differenza nella zona nevralgica del campo.
Paradosso bianconero
Nonostante stia disputando la miglior stagione della sua carriera, Adrien Rabiot dovrebbe lasciare la Juventus a giugno. Molti penseranno sia la normale conseguenza delle sue prestazioni, con la possibilità per i bianconeri di incassare una bella cifra. E invece no, andrà via a parametro zero. Un vero e proprio paradosso. Proprio ora che stava dimostrando il meglio di sé, lo lasciano partire a cuor leggero: una roba da folli. La società infatti non è propensa a soddisfare le sue richieste di aumento dello stipendio. Se davvero dovesse svincolarsi, sarebbe molto elevato il rischio di rimpiangerlo e soprattutto avere sensi di colpa in futuro.
Corsa Champions
Attualmente la Juventus si trova al 7° posto in Serie A con 38 punti. Senza la penalizzazione (ancora in attesa di essere confermata o annullata), sarebbe seconda, a 15 lunghezze dal Napoli. Ciononostante, sono soltanto 10 i punti che separano i bianconeri dalla quarta posizione, occupata dal Milan: una distanza sicuramente consistente, ma non irrecuperabile. A prescindere da quello che deciderà la giustizia sportiva, le possibilità di centrare la qualificazione alla prossima Champions League sono ancora abbastanza alte.
Doveroso concludere citando l’ippica, sport a cui Allegri ha sempre fatto riferimento nelle sue divertenti conferenze stampa. La Vecchia Signora spera di poter avere la meglio in questa avvincente corsa, grazie soprattutto alle sgroppate del suo cavallo pazzo Adrien Rabiot.