L’abbiamo visto giganteggiare a marzo contro la Lazio in Conference League (per chi se lo fosse perso), essere corteggiato per mesi da Xavi, e infine sposare il progetto a tinte rossonere. Oggi, il colpo firmato dal pacchetto dirigenziale Moncada-Furlani, sembrerebbe finalmente pronto a diventare l’ago della bilancia tattica di Stefano Pioli.
“Sono un centrocampista moderno, mi definisco box-to-box, più offensivo che difensivo. Amo costruire gioco e creare occasioni da gol per i compagni, è la cosa che mi riesce meglio. Ho voglia di migliorare sotto il piano tecnico e tattico. Il Mister vuole due centrocampisti offensivi in grado di creare, allenamento dopo allenamento troveremo il giusto equilibrio tra di noi” dirà il mediano classe ’98 nella sua conferenza stampa di presentazione.
Adesso, però, a parlare sarà solo il campo.
Prima le amichevoli estive come palestra, poi, l’avvio alle danze fissato per il 20 agosto in campionato contro il Bologna.
Il tutto, con l’ingrato compito di lenire il dolore dei tifosi dopo la cessione di Tonali.
Un nuovo diavolo
In casa Milan, tutti gli indizi sembrerebbero portare a uno stravolgimento tattico, un disegno di gioco diverso rispetto a quello mostrato nelle ultime tre stagioni. Stessi principi – non fraintendete – ma una disposizione in campo differente, improntata sul 4-3-3.
Il ritorno al Real Madrid di Brahim Diaz, e i conseguenti acquisti di Reijnders e Loftus-Cheek, infatti, sembrerebbero avallare ancor più questa tesi.
Un’idea, che lo stesso Stefano Pioli ha confermato nei giorni scorsi: “Il 4-3-3 può essere un cambiamento, ma molto dipenderà dalle conoscenze che avremo sul campo, o se arriveranno altri giocatori. Useremo anche altri sistemi, ma siamo già abituati a cambiare all’interno della stessa partita. Servirà grande spirito e tempo, visto che stanno arrivando giocatori nuovi”.
Niente più trequartista quindi? Quanto mostrato nell’amichevole della scorsa settimana con il Lumezzane, sembrerebbe dire il contrario.
Nonostante la scelta del centrocampo a 3, infatti, la mezz’ala sinistra (in quel caso Pobega) più volte si è ritrovata a muoversi sulla trequarti, lasciando compiti di costruzione ai restanti due mediani o, addirittura, al terzino venuto dentro il campo per l’impostazione.
“Reijnders è un giocatore di qualità, si muove bene, è intelligente, sa dare le soluzioni giuste al compagno in possesso palla. Può anche essere pericoloso nella zona offensiva. Ha conclusione e verticalizzazione. Sa legare il gioco, mandare in rete i compagni e ha anche gol nelle gambe” così Pioli si è espresso recentemente sull’olandese.
Chiaro no? Tra le linee, salvo sorprese, si muoverà proprio lui.
Fantallenatori avvertiti!
Aspettative e numeri
A bussare alla porta dell’AZ Alkmaar, sono stati diversi club europei. Prima Barcellona e Milan, poi, più di una società di Premier League.
Tijjani, dal canto suo, ha subito scelto il Diavolo.
Incaricato di sostituire Tonali, il profilo di Reijjners sembrerebbe quello giusto al momento giusto. Sul suolo olandese, infatti, non ha lesinato grandi prestazioni e, soprattutto, numeri interessanti.
Sono 6 i gol messi a segno l’ultima annata (la sua prima da titolare nel calcio che conta) tra tutte le competizioni, con le palle inattive che sembrerebbero essere la specialità della casa del nuovo numero 14 rossonero.
Certo, si sa, la Serie A non è l’Eredivisie.
Ma, considerando prospettive e rendimento di questo ragazzo – oltre a un certo storico feeling dei rossoneri per i calciatori olandesi- il Milan potrebbe essersi aggiudicato un grande giocatore.
Un tesoretto dei Paesi Bassi, da custodire sotto l’ombra del Duomo.