Il nuovo Joshua Zirkzee

Il centravanti di Thiago Motta sta crescendo partita dopo partita

È un giocatore ipnotico. Fisico (solo Scamacca e Djuric vantano più centimetri tra i centravanti del nostro campionato), ma incredibilmente fantasioso e tecnico. Insomma, uno di quei prospetti che – forse anche perché sul suo biglietto da visita si legge Bayern Monaco – non passa inosservato.

Divertente da ammirare sugli spalti, ancor più in televisione a suon di replay per riassaporarne i gesti tecnici.

Certo, un talento ancora da sgrezzare, ma mai banale e con un potenziale enorme.

È un giocatore fantastico, sta guadagnando la fiducia dei compagni e del pubblico, oltre che quella del club e del suo allenatore. Da lui mi aspetto molte cose” parola di Thiago Motta.

Uno che, all’olandese – almeno l’anno scorso – non le aveva di certo mandate a dire (solamente 810 i minuti accumulati la scorsa stagione da Joshua).

Ma facciamo un passo indietro.

 

Gli inizi da predestinato

18 dicembre 2019, Mage Solar Stadion. Alle ore 20 45 Bayern Monaco e Friburgo si affrontano per la 16 giornata di Bundesliga. Tra i bavaresi, oltre ai soliti campioni, siede in panchina un diciottenne proveniente dal settore giovanile del Feyenoord (prelevato dai tedeschi a 16 anni).

Folta chioma riccia, una sola presenza tra i professionisti, e tanto potenziale abbinato a fame di gol.

La stessa che, almeno per un istante, si placa al 92′.

A soli due minuti dal suo ingresso in campo, infatti, Zirkzee decide la partita. Sponda di testa di Lewandowski per Gnabry, che imbuca per il giovane neo entrato. L’olandese, cinico, punisce Flekken con la zampata vincente. 1-2 Bayern!

Dopo un esordio in campionato da sogno, non contento, Joshua si ripete tre giorni dopo contro il Wolfsburg (firmando il gol dell’1-0) e, qualche settimana più tardi, anche contro l’Hoffenheim.

A rendere il tutto ancora più magico? La sua percentuale realizzativa del 100%.

Sì, su tre tiri effettuati in 26 minuti totali giocati, il bottino è di 3 gol.

Il primo approdo in Italia

Dopo aver realizzato alla sua prima stagione tra i grandi 4 gol in 12 presenze complessive tra tutte le competizioni, i bavaresi si apprestano a rinnovargli la fiducia l’annata seguente. Flick, che l’aveva di fatto lanciato, gli promette più spazio aggregandolo in pianta stabile con la prima squadra. Le aspettative di Joshua, però, non vengono mantenute. E, a gennaio, la scelta di cambiare aria sembra naturale.

Alla porta, c’è il Parma.

La situazione dei ducali non è delle migliori, certo il fascino della Serie A non si discute, ma i presupposti per far bene sono pochi.

Campionato nuovo, lingua sconosciuta, e una posizione di classifica critica da ribaltare in sei mesi.

Risultato? 4 sole presenze e una serie di infortuni che lo costringono a rimanere settimane fermo ai box.

Un nuovo inizio

Complice la retrocessione dei gialloblù, Zirkzee non viene riscattato ed è costretto a far ritorno in Germania. Completa la preparazione con il Bayern, gioca da protagonista le prime amichevoli estive (ricorderete il suo incredibile errore sotto porta contro l’Ajax), ma non convince.

È quindi nuovamente il momento di voltare pagina: anche questa volta, però, non definitivamente.

Dopo essersi fatto avanti, infatti, l’Anderlecht riesce a strappare ai bavaresi solo un prestito annuale.

Dodici mesi per rilanciarsi, un’opportunità, che Joshua sfrutterà al meglio.

Consacrazione e chiamata del Bologna

Il campionato belga, si sa, non è famoso per la sua competitività, ma Zirkzee mostra comunque grandi cose.

Manda in tilt le difese avversarie senza lesinare grandi giocate e, soprattutto, torna a fare ciò che gli riesce meglio: segnare.

Totalizza 18 reti e 13 assist, conquistando tutto l’ambiente e le attenzioni di diversi club.

A credere fortemente in lui (tanto da acquistarlo per 8,5 milioni) è il Bologna.

Dove può arrivare?

L’investimento dei rossoblù, nonostante un anno di Joshua da comprimario di Arnautovic tutt’altro che idilliaco, oggi sembra portare i suoi frutti.

L’inizio di stagione ha convinto tutti: dai più scettici, a chi già lo stimava da anni.

Diciamolo chiaramente: il talento non è mai stato messo in dubbio da nessuno, ma, qualcosa in lui – negli atteggiamenti, nella cattiveria o nella consapevolezza, chi lo sa – era evidente ancora mancasse.

La maturità mostrata in questo avvio stagionale, condita dalle perle contro Cesena e Inter, però, mostrano uno Joshua diverso.

Zirkzee è in rampa di lancio e non ha nessuna intenzione di fermarsi.

Pietro Caneva
Mi sono occupato dell'intera stesura di "Domenica alle 15. Il calcio al tempo dei social" di Luca Diddi (ex Match Analyst dell'Hellas Verona e CEO di Calciatoriignoranti)

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