Quelle sere in cui ricordi perfettamente dove sei e con chi sei. Le abbiamo vissute tutti, e quel 4 luglio accomuna tutti gli italiani. Chi già in vacanza, chi ancora al lavoro, chi a preparare gli esami. Niente era importante in quel momento, c’era solo una partita da rendere memorabile.
La cornice dell’impresa era il Westfalenstadion di Dortmund. Gli avversari da battere, i tedeschi padroni di casa. Italia-Germania, Mondiali 2006.
I tempi regolamentari di Italia-Germania ai Mondiali del 2006
Germania (4-4-2): Lehmann; Friedrich, Mertesacker, Metzelder, Lahm; Schneider (83′ Odonkor), Kehl, Ballack, Borowski (73′ Schweinsteiger); Klose (111′ Neuville), Podolski. All. Klinsmann.
Italia (4-4-1-1): Buffon; Zambrotta, Cannavaro, Materazzi, Grosso; Camoranesi (91′ Iaquinta), Gattuso, Pirlo, Perrotta (104′ Del Piero); Totti; Toni (74′ Gilardino). All. Lippi. Arbitro: Archundia (Messico) Ammoniti: Borowski, Metzelder, Camoranesi.
L’arbitro messicano Archundia fischia il via e la corsa verso la finale può cominciare. Soltanto 5mila i tifosi italiani, e fischi da parte dei tedeschi dopo l’inno azzurro. Ma niente intimorisce gli uomini di Lippi, pronti per una missione. E infatti partono bene con Totti che pesca Perrotta libero al 16′, ma il centrocampista della Roma si allunga troppo la palla e Lehmann blocca in due tempi. Al 30′ è ancora brivido azzurro: Grosso scende sulla sinistra e mette al centro per Toni che gira a rete. Provvidenziale il salvataggio di Metzelder. La Germania è spaventata, ma una palla persa di Pirlo fa ripartire i tedeschi; Klose allarga a destra per Schneider, ma il suo tiro finisce alto da buona posizione.
Nessun cambio all’intervallo. Dopo soli 5′ Klose entra in area saltando due azzurri, ma Buffon esce bene e sventa il pericolo. Per buona parte del secondo tempo regolamentare i ritmi si abbassano, le squadre si studiano e le occasioni diminuiscono.
Al 36′ calcio di punizione dal limite dell’area per la Germania, su cui si presenta Ballack: palla altissima e occasione sciupata. L’ultima occasione è azzurra, quando Totti serve ancora una volta Perrotta in area, ma Lehmann esce a valanga e respinge di pugno. Ancora 0-0 dopo i primi 90′. Occasioni, partita divertente, eppure porte inviolate. Ma il bello deve ancora venire.
Tempi supplementari
L’inizio ha del clamoroso: nel giro di un minuto prima il palo di Gilardino, poi la traversa di Zambrotta. Sembra una partita stregata, di quelle in cui il destino ti beffa all’ultimo, nonostante i meriti. In realtà si sta soltanto preparando il finale più dolce possibile. I 30′ di supplementari contro l’Argentina si iniziano a far sentire sulle gambe della Germania, ma sono comunque i tedeschi ad avere allo scadere del primo tempo una clamorosa occasione da gol con Podolski, colpevolmente lasciato liberissimo al centro dell’area di rigore. Podolski sbaglia mira, e non di poco, ma l’Italia trema.
Il secondo supplementare si apre con un doppio brivido per gli azzurri. Prima una mischia in area tedesca che Del Piero non riesce a concretizzare, poi, sul ribaltamento di fronte, l’ennesima grande parata di Buffon su tiro di Podolski. Equilibrio perfetto, se non fosse che il destino, che qualche minuto prima sembrava essere contro l’Italia, mette a posto le cose.
Calcio d’angolo. Dopo una spizzata della retroguardia tedesca, la palla arriva al limite sui sapienti piedi di Pirlo. La lucidità con la quale attende un attimo in più prima di servire Grosso, quel tocco in più per facilitarne la ricezione e far andare fuori tempo i giocatori in maglia bianca, resta storia. Come storia è il tiro a giro di Grosso. Una curva perfetta, senza guardare, che si infila a fil di palo. La gioia e l’incredulità del terzino dell’Italia ricordano l’esultanza di Tardelli dopo il gol in finale contro la Germania Ovest ai Mondiali spagnoli del 1982. Un urlo lungo 7 secondi entrato nei cuori del Paese.
Ma è solo l’inizio. Passa giusto un minuto, la Germania è tutta in avanti, e il doppio intervento di “Ccannavaro”, per dirlo alla Caressa, permette la ripartenza dell’Italia. Totti allarga per Gilardino che gioca l’1 contro 1. Alle sue spalle arriva Del Piero che chiama palla. Gilardino senza guardare serve l’assist che Del Piero infila in rete. 2-0 Italia e azzurri in finale. Si va a Berlino per conquistare una meritata Coppa.
Se guardaste un video di sintesi della partita, la pelle d’oca è certa. Brividi, ricordi, emozioni. Quelli di un’estate indimenticabile, di cui ricorderete le persone che erano con voi, che forse ora, per lontananza o altro non ci sono più, ma che resteranno nei ricordi perché da accompagnamento a uno dei mesi più incredibili dell’Italia calcistica.