Stankovic-Gilardino: come riaccendere la Lanterna?

L'ex Inter sta faticando a far scoccare la scintilla tra sé e il popolo blucerchiato, l'ex Milan sta già facendo vedere un buonissimo calcio

CALCIO Samp Genoa

Sarà che uno aggiorna costantemente i propri profili social, facendo trasparire l’amore per la piazza e la progressione del lavoro di questi mesi di calcio a Genova, sponda rossoblu. Sarà che l’altro, invece, parla via microfoni e giustamente lo fa senza mezzi termini: “E’ difficilissimo quando sei sempre di fronte all’ultima spiaggia”, per citare un virgolettato dopo la sconfitta con il Bologna.

Stiamo parlando degli allenatori rispettivamente di Genoa e Sampdoria, Alberto Gilardino e Dejan Stankovic. Due ex giocatori, due ex avversari in un altro derby, quello di Milano. La punta biellese con la maglia rossonera, vestita dal 2005 al 2008. Il centrocampista serbo con quella nerazzurra dal 2004 al 2013.

Due potenziali protagonisti della nuova stagione tecnica del calcio italiano, attualmente impegnati in un derby della lanterna a distanza, tra Serie A e Serie B, con prospettive diametralmente opposte. Tanto per la stagione in corso quanto per quella che verrà.

IL CASO STANKOVIC

Stankovic a Genova è una frase che rimanda immediatamente a quel super gol dai cinquanta metri di tredici anni fa. Si giocava Genoa-Inter e finì 0-5 proprio con una marcatura pazzesca del serbo.

Ma oggi, 2023, indica un’altra realtà, ben più difficile. Dejan Stankovic approda sulla panchina blucerchiata il 6 ottobre scorso. Prende il posto del sempre più sfortunato (dal punto di vista dei risultati in carriera) Marco Giampaolo e comincia la sua avventura genovese.

Siamo alla nona giornata, la Samp ha raccolto due punti (con Juve e Lazio) e fiuta la necessità di sterzare subito. Oggi, però, alla giornata 24, i punti sono saliti soltanto fino a 11 e la classifica recita ancora penultimo posto a meno nove dalla quartultima posizione, occupata dallo Spezia. Guardare anche altri numeri non conforta: 39 reti subite, 11 segnate e uno score che premia le gare in trasferta (8 punti contro i 3 rimediati sin qui al Marassi).

Numeri che forse non tengono conto di buone prestazioni che comunque riesce, almeno a volte, a regalare la Samp di Stankovic. Come a Monza o anche ieri sera a Roma. Dove, al termine del match perso causa eurogol di Luis Alberto, l’ex campione d’Italia proprio dei biancocelesti ha detto: “Abbiamo perso tanti punti nei finali di partita, ma finchè c’è la matematica io non mollo mai: la bandiera bianca non esiste, abbiamo un obiettivo e un club importante da onorare”.

Da mesi, inoltre, la situazione societaria in casa Samp non è certamente facile: la ricerca di nuovi proprietari continua ma tanto quanto la raccolta di poche certezze sul futuro del club. E quanto quella dei punti sul campo, al netto della non arrendevolezza di Dejan Stankovic.

LA SORPRESA GILARDINO

Sull’altra sponda del capoluogo ligure, invece, la navigazione rossoblu sembra molto più tranquilla e con prospettive diverse. A livello societario, gli anni travagliati della gestione Preziosi – sempre più contestato dalla tifoseria della gradinata nord – si è conclusa e ha favorito il passaggio alla cordata americana 777 Partners.

La presidenza è stata affidata, sempre a fine 2021, a Alberto Zangrillo. Mentre, per la gestione tecnica, ci è voluto un po’ di più a trovare una nuova stabilità. Prima Andriy Shevchenko, poi Alexander Blessin e adesso Alberto Gilardino. Di sicuro, il nuovo corso punta ad una gestione giovane e di prospettiva ma i risultati con i primi due allenatori hanno faticato ad arrivare. Il tecnico di Stoccarda non è riuscito ad evitare la retrocessione in Serie B nella stagione 2021-2022.

Quella nel campionato cadetto, invece, è cominciata con Alberto Gilardino in panchina. Arrivato dall’esperienza a Siena, alla guida del Grifone sta emozionando la sponda rossoblu.

Attualmente, il suo Genoa è al secondo posto a 47 punti in classifica preceduto soltanto dall’inarrestabile Frosinone di un altro campione del mondo 2006: Fabio Grosso.

C’è chi sta paragonando l’exploit dell’ex attaccante che suonava il violino in tutti gli stadi d’Italia a quello di un altra punta del passato: Raffaele Palladino a Monza. Ma a prescindere dai confronti, il gioco del Genoa attuale è ampiamente riconoscibile e contro qualunque avversario. Basti rivedere gli highlights della sfida di coppa Italia contro la Roma.

Difesa solida, qualità offensiva e capacità di adattamento tattico di tanti interpreti sembrano essere le caratteristiche principali della riuscita del Gila a Genova. Continuando così è difficile non immaginare, insomma, a un ritorno nella massima serie. Che sarebbe meritato, per la piazza e per il giovane tecnico.

IL CALCIO A GENOVA

Più in generale, si avverte la mancanza di un calcio forte e spettacolare in una piazza importante e storica come quella del capoluogo ligure. Città portuale, gloriosa e custode di una rivalità cittadina altrettanto secolare che merita il palcoscenico della Serie A. Dove Samp e Genoa dovrebbero tornare a prendere la scena della parte sinistra di classifica, un po’ come accadeva fino a un decennio fa.

E chissà che proprio Gilardino da un lato e Stankovic – trovando una scintilla in questa seconda parte di stagione – non possano farsi carico di questa sfida per riaccendere Lanterna.

 

 

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