Quante volte abbiamo sentito parlare di ‘gavetta’? Probabilmente un’infinità, soprattutto quando si è giovani e si comincia un percorso lavorativo. Non solo, è un termine che molto spesso viene utilizzato per indicare la fase iniziale della carriera di un calciatore. A parte alcune eccezioni, si parte sempre dal basso, per fare esperienza, formarsi ed essere pronti al grande salto. Lo sa bene Patrick Ciurria, attaccante del Monza. Fino all’anno scorso conosceva soltanto la Serie B e la Serie C, oggi invece è uno dei punti fermi dei brianzoli nella massima serie italiana. Andiamo a scoprire il suo percorso tra aneddoti e curiosità.
Gli esordi tra Castellarano e Spezia
Patrick Ciurria nasce a Sassuolo il 9 febbraio 1995. Comincia presto a coltivare il suo sogno di diventare un calciatore professionista, giocando quotidianamente non solo nel giardino condominiale, ma anche addirittura in casa. In qualsiasi circostanza trova sempre qualcosa con cui poter palleggiare. Il piccolo Kino (chiamato così in famiglia) simpatizza Juventus e la sua cameretta è tappezzata di poster di Cristiano Ronaldo, il suo unico idolo. Entra nei pulcini del Castellarano, squadra dilettantistica di un piccolo paese in provincia di Reggio Emilia. Qui si forma calcisticamente percorrendo tutta la trafila delle giovanili, prima di passare, appena diciottenne, in quelle dello Spezia. Con il club ligure esordisce poi in Serie B, durante la stagione 2013-14, quando in panchina c’è un allenatore che si rivelerà molto importante per la sua crescita: Giovanni Stroppa. Con la maglia degli Aquilotti totalizza 38 presenze, 1 gol e 2 assist in tre annate.
Tre stagioni in Serie C e la promozione col Pordenone
Considerato acerbo, viene mandato a farsi le ossa in Serie C, passando in prestito al Sudtirol. Gioca con continuità seppur non riesca ad esprimersi al meglio. Appena sei mesi e si trasferisce ancora, sempre a titolo temporaneo, questa volta al Siena. In bianconero sigla 3 reti in 15 presenze e a fine stagione viene ceduto definitivamente al Pordenone. In Friuli trova finalmente la sua dimensione e diventa decisivo in zona d’attacco: 32 presenze, 6 gol e 3 assist. Numeri che gli valgono la conferma per l’annata successiva, quando contribuisce alla prima storica promozione in Serie B dei Ramarri, grazie a 3 marcature e ben 8 passaggi vincenti.
La definitiva esplosione in B
Patrick Ciurria non risente del salto di categoria e continua a sfornare ottime prestazioni come se nulla fosse successo. Durante le due stagioni in cadetteria esplode definitivamente facendo registrare queste statistiche individuali: 14 reti e 18 assist in 76 match disputati. Ora c’è una certezza: la gavetta ha dato i frutti sperati.
Al centro dell’ambizioso progetto di Berlusconi e Galliani
Nell’estate 2021 arriva una chiamata importante: è infatti il Monza a puntare sulle sue qualità indiscutibili. Berlusconi e Galliani lo vogliono al centro del loro ambizioso progetto che ha come obiettivo la Serie A. Sulla panchina dei brianzoli c’è una vecchia conoscenza di Patrick, ovvero Giovanni Stroppa. Quest’ultimo lo stima molto e lo fa diventare un titolare inamovibile. Il classe ’95 ripaga la fiducia con 5 gol e 8 assist in 39 presenze.
DestinAzione ParAdiso
Indovinate come termina la stagione? Ovviamente con l’obiettivo pienamente centrato: il Monza vince i play-off e centra così la sua prima promozione nella massima serie italiana. Per le strade della città esplode la festa e i giocatori sfilano su un bus scoperto con ai lati una scritta: DestinAzione ParAdiso. Coincidenza vuole che sia il titolo di una canzone di Gianluca Grignani, molto cara a Patrick Ciurria. La suonava spesso con la chitarra suo cugino Antonio, scomparso in un tragico incidente stradale nel 2007. I due erano molto legati, praticamente due fratelli. Quando è successo, Patrick aveva 12 anni e soffrì più di tutti in famiglia. Da quel giorno decise di indossare in ogni club la maglia numero 84, anno di nascita del cugino.
Che impatto in Serie A: arrivano i gol pesanti
Dopo una prima parte di stagione, quella in corso, caratterizzata da problemi fisici e scarso rendimento di squadra, la musica cambia con l’arrivo in panchina di Raffaele Palladino. Quest’ultimo, figlio calcistico di Gian Piero Gasperini, trova la soluzione ai problemi schierando il 3-4-2-1. Sposta Ciurria da seconda punta a esterno a tutta fascia ed è una scelta che paga. Imprevedibilità, corsa, dinamismo. La capacità di saltare l’uomo come pochi e l’abilità di saper valorizzare gli inserimenti di Colpani e Pessina. Insomma un valore tattico, oltre che umano, fondamentale. Ormai il Monza ha bisogno di Ciurria e Ciurria ha bisogno del Monza.
Finora ha segnato 4 reti, di cui due molto pesanti contro Inter e Juventus. Quando va in rete lui, i biancorossi non perdono mai: lo dicono le statistiche. Prestazioni positive impreziosite anche da 4 assist. La salvezza tranquilla è ad un passo e ora l’obiettivo è quello di chiudere la stagione nella parte sinistra della classifica.
Sogno Nazionale
“Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”. Questa è la frase ben in vista sulla bio del suo profilo Instagram. Un sogno lo ha già realizzato: diventare calciatore professionista. Ora ne ha un altro, ovvero giocare in Nazionale. Ha indossato la maglia azzurra solo in Under-19, condividendo l’esperienza con giocatori ormai affermati quali Gollini, Cristante e Pellegrini. Dovrà continuare così, con quell’atteggiamento che lo ha sempre contraddistinto: spirito di sacrificio, corsa e tanta fede. Partendo dal basso, non arrendendosi di fronte a nessuna avversità.
Patrick dove lo metti gioca, senza proferire parola alcuna. Da molti descritto come un ragazzo di un’umiltà eccezionale, sempre al servizio di mister e squadra. Non a caso il suo soprannome è ‘Fante’, nato dai tempi di La Spezia e ancora oggi utilizzato dai compagni perché a quanto pare porta bene.
Esatto, un Fante, prestato al mondo del calcio.