Era una semplice domenica pomeriggio, quel 20 ottobre 2013. Un’altra partita in cui la Juventus di Antonio Conte si preparava a vincere. Roba che in quel periodo succedeva spesso e sembrava quasi scontata. Nessuno, quella semplice domenica pomeriggio, poteva immaginare che sarebbero arrivati 15′ indelebili nella mente dei tifosi della Fiorentina.
La Juventus aveva già vinto 2 Scudetti ed era la favoritissima per la vittoria del terzo consecutivo: vinto poi col record di punti, 102.
La Fiorentina, allenata da Vincenzo Montella, aveva invece messo su un’ottima squadra, con Rossi, Mario Gomez, Borja Valero, Pizarro, Cuadrado, Joaquin e altri. Squadra che, alla fine del campionato, arriverà addirittura quarta.
C’erano tutti i presupposti per una grande gara, ma il primo tempo chiuso sullo 0-2 con rigore di Tevez e gol di Pogba dopo un mezzo pasticcio di Cuadrado, avevano un po’ smorzato l’entusiasmo dei tifosi e dei giocatori viola, per una partita molto sentita e che sentivano di poter vincere.
Il primo tempo di Fiorentina-Juventus
Gara in equilibrio fino al 36′, quando Tevez viene atterrato in area e segna dal dischetto. Esulta col gesto della mitragliatrice, come faceva l’idolo di casa Batistuta. Al minuto 41, Pogba allarga sulla sinistra, Cuadrado intercetta ma alza un campanile in mezzo all’area, su cui arriva il francese stesso, che a porta vuota raddoppia. Anche lui, come Tevez, esulta alla Batistuta. Esultanze che fanno infuriare i tifosi della Fiorentina e non solo. Così si conclude il primo tempo, con la solita Juve in controllo dei ritmi della partita.
Il secondo tempo
Marchisio ha l’occasione per il 3-0 che avrebbe definitivamente chiuso i giochi, ma Neto neutralizza e tiene vive le speranze. La partita cambia volto al 66′, quando Asamoah colpisce da dietro Mati Fernandez e costringe Rizzoli a fischiare il calcio di rigore. Va Pepito Rossi che opta per un tiro forte e angolato alla destra di Buffon. Scelta giusta e svantaggio dimezzato. Subito dopo Rossi corre a prendere la palla per riportarla a centrocampo, incitando i tifosi viola e spronando i compagni. La partita è appena cominciata. Passano soltanto 10′ quando Rossi riceve palla al limite dell’area, resiste alla carica di Pogba e scarica in porta un gran tiro in diagonale che supera ancora una volta Gigi Buffon, forse leggermente sorpreso.
Il boato del Franchi è straordinario. Il classico esempio di stadio che spinge la squadra con la propria voce è lampante. Ai viola riesce tutto, la Juve è in affanno. Bastano 2 minuti, soltanto 2 minuti per trovare Joaquin completamente libero all’interno dell’area di rigore. Buffon tenta l’uscita, ma il tiro dello spagnolo è preciso e sul primo palo. La rimonta è completa e finita… ma la festa no. All’81’ parte un contropiede fulmineo di Cuadrado che scarica su Rossi. E un giocatore come Rossi, con quel sinistro lì, una palla del genere non la sbaglia. 4-2 e delirio assoluto.
Una giornata memorabile per i tifosi viola, ma anche per Giuseppe Rossi, un grande talento del calcio italiano ma troppo sfortunato. Nonostante un calvario di circa 3 anni per vari infortuni, non si lascia sfuggire una grande occasione come quella di affrontare per la prima volta in carriera la Juventus. E in pochi possono vantarsi di essersi portati il pallone a casa contro la Vecchia Signora.