Le Coppe europee pesano (e come) sulla Serie A

I numeri dell'ultimo turno e non solo nel rapporto tra coppe europee e campionato per le big impegnate in settimana e nel weekend

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Lo dicono tutti gli allenatori. A prescindere dal tipo di gioco e di strategia che viene trasmessa alla squadra. Giocare ogni tre giorni è difficile. Ed è vero, non si può negare. Chi segue il calcio ha bene in testa quanto e come negli anni i calendari stagionali siano andati comprimendosi sui dieci mesi e mezzo annuali in cui ci sono le partite.

In Serie A non fa fatica ad ammetterlo nessuno ma c’è chi ne fa uno slogan giustificatorio, chi lo tira fuori come refrain solvano in certe situazioni e chi invece lo capitalizza per valorizzare il proprio lavoro pur tra mille difficoltà.

Mourinho, Allegri, Sarri, Pioli, Spalletti, Inzaghi. Tutti inclusi.

QUANTO PESA GIOCARE OGNI TRE GIORNI

Per non parlare poi dei giocatori. I quali, pur restando immersi in dichiarazioni spesso ovattate, generiche e a dir poco distanti dalla notiziabilità giornalistica, non dimenticano mai di ripetere a memoria la suddetta frase. “E’ dura giocare ogni tre giorni”.

Volendo fare una mini classifica tra i tecnici delle big di Serie A, quelli più votati al risultato senza il bel gioco come Mourinho e Allegri faticano a nascondere il fattore calendario nei loro discorsi ma cercano sempre di utilizzarlo per valorizzare a loro volta quanto poi viene prodotto sul campo.

Sarri e Gasperini, invece, hanno spesso dato modo di apparire lamentosi nonostante fossero e siano allenatori in grado di far vedere che gli allenamenti settimanali pagano – e come – alla domenica. Cioè, che le loro squadre giocano bene (l’Atalanta adesso è in una fase transitoria) e non dipendono tanto dai singoli quanto da una filosofia.

Simile discorso può essere fatto per Pioli e Spalletti, anche se i due sono alla guida di due squadre dalla rosa lunga e si sono sfidate ai Quarti di Finale di Champions. Il Napoli, oltretutto, nel mezzo di una stagione storica che lo condurrà al terzo scudetto. Il Milan, invece, dopo parecchi risultati altalenanti in campionato.

E poi c’è Inzaghi, che al suo secondo anno interista sta dimostrando di andare meglio in Europa. Pur mostrando ancora limiti di flessibilità nella gestione tattica e tecnica del suo intero organico.

LE COPPE EUROPEE E IL CAMPIONATO, L’ULTIMO TURNO PARLA CHIARO

Guardando a quanto successo nell’ultimo turno di Serie A, solo la Roma ha conquistato i tre punti – contro l’Udinese – dopo aver giocato giovedì sera a Rotterdam, perdendo 1-0 contro il Feyenoord (stasera il ritorno, ndr).

Brutte sconfitte sono arrivate, invece, per Juve e Inter contro Sassuolo e Monza. Anche il Milan – pur meritando di più – ha raccolto solo un punto a Bologna. Rispettivamente dopo gli impegni con Sporting Lisbona, Benfica e Napoli. Anche lui fermato (0-0) dal Verona al Maradona.

E con lo stesso punteggio del Milan (1-1) si è fermata in casa la Fiorentina, impegnata in Conference League a Poznan.

Ha sorriso a La Spezia la Lazio, in un magic moment che ormai è una costante e che è diventato tale grazie all’uscita dall’Europa League e dalla Conference League. Impegni infrasettimanali mai graditi al tecnico ex Empoli, Napoli e Juve.

A fine marzo, ad esempio, Sky Sport rilevava che gli azzurri avevano perso 0 punti dopo le Coppe (europee e Italia), mentre il Milan 13 su 30, l’Inter 15 su 33, la Roma 15 su 36, la Lazio 9 su 36, la Juve 10 su 36 e la Fiorentina 20 su 42.

Un quadro deleterio per molte, insomma. Che a Sky Calcio Club domenica scorsa è stato condito da altri dati interessanti e che vale la pena aggiungere a questa analisi. Nelle gare di campionato pre-Europa, il Napoli ha vinto 9 volte su 10, il Milan 6 e l’Inter 5. Mentre in quelle post, le percentuali si abbassano rispettivamente così: 89% per gli azzurri, 56% per i rossoneri e 44% per i nerazzurri.

La stagione avanza inesorabilmente, tutte le competizioni entrano nella loro fase decisiva e per affrontarla al meglio affidarsi alle solite scuse non sarà sufficiente. Per produrre qualità e quantità di risultati serve materia prima anche mentale.

 

 

 

– Leggi anche: La Lazio corre più di tutti in Serie A

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