Ci siamo. La settimana europea che come non mai prima d’ora coinvolgerà a pieno l’Italia nelle tre competizioni europee sta per partire. Oggi e domani la champions con l’euroderby di Milano, giovedì toccherà a Roma, Juventus e Fiorentina in semifinale di Europa e Conference League.
E allora, guardando alla sfida dell’Olimpico, cosa attende i giallorossi?
GIOVEDI’ LA SEMIFINALE
Quella di dopodomani sarà il vero crocevia stagionale per Mourinho e i suoi. In fase calante in campionato, fermi al settimo posto e distaccati nella corsa per un posto Champions in classifica, la Roma arriva alla sfida contro i tedeschi in condizioni pressoché precarie.
Ha recuperato, almeno parzialmente, Belotti e Dybala. Ma sarà priva di Smalling e molto probabilmente ancora per un po’ anche di El Shaarawy e Wijnaldum. Senza tener conto di chi rivedrà il campo soltanto a agosto/settembre come Llorente e Kumbulla.
Di qui, le uniche energie rimaste dovranno coniugarsi con la forza data al gruppo dal cerchio finale organizzato da José Mourinho al termine di Roma-Inter di sabato scorso. Lo 0-2 subito ha confermato le difficoltà fisiche e tecniche del momento, oltre a certificare il deficit negli scontri diretti che va avanti da troppi anni.
L’AVVERSARIO: IL BAYER LEVERKUSEN DI XABI ALONSO
Di fronte ci sarà il Bayer Leverkusen. “Una nuova casa. Un nuovo capitolo”, l’ha definito al suo arrivo l’ex stella del Liverpool e del Real Madrid, già tecnico della Real Sociedad, Xabi Alonso.
Che ha rilevato in panchina lo svizzero Gerardo Seoane, stravolgendo da ottobre a oggi la stagione dei rossoneri. Che si presenteranno nella Capitale reduci dal ko interno rimediato contro il Colonia (dopo nove risultati utili di fila), a 48 lunghezze in campionato, in sesta posizione.
New home. New chapter.
Werkself @bayer04fussball pic.twitter.com/riudop7bxp
— Xabi Alonso (@XabiAlonso) October 7, 2022
Detto che anche nei casi di Salisburgo, Real Sociedad, Feyenoord e Betis Siviglia si era forse generata troppa esagerazione nel presentare le avversarie dei capitolini, bravi a sbrogliare tutte le matasse fino a ripresentarsi al penultimo atto della competizione a distanza di due anni, bisognerà fare i conti con una squadra che tanto di buono ce l’ha e l’ha prodotto sotto questa guida tecnica da otto mesi a questa parte. Uscendo sì dalla Champions ma andando in fondo in Europa League oltre che scalando posizioni in Bundes.
Con Xabi Alonso si è passati dal 17° al 6° posto di campionato, ora stabile da diverse settimane, e si è consolidata una identità di gioco molto chiara- Fatta di 3-4-3 aggressivo ma modificabile nei 90′, alto, offensivo, dinamico e qualitativo. Dove i nomi forti sono ad esempio quelli di Frimpong, Wirtz, Adli e Diaby. E dove la chiave per l Roma può e dovrà essere quella di infilarsi nel disequilibrio che questa postura in avanti può generare per il Bayer. Anche se Alonso chiede densità quando i suoi – molti Under 30, il che è un altro fattore della freschezza di squadra – non hanno la palla.
EFFETTO ASPIRINA
“Abbiamo vissuto un avvio davvero bruttissimo, il peggiore dalla nostra prima promozione in Bundesliga del 1979. Xabi ha iniziato a lavorare con giocatori senza fiducia, ma ha saputo riaccendere il fuoco che c’era dentro di loro”, ha detto una volta il ds del Leverkusen Simon Rolfes. “Poi è riuscito a far giocare la squadra assecondando il nostro dna, il nostro stile storico: molto offensivo, molto tecnico, con tanti giovani messi al centro del progetto, ragazzi a cui viene dato tempo per crescere, per essere valorizzati. Xabi è stato perfetto nel far ripartire questo processo”.
La semifinale per il Leverkusen è un ritorno storico, mancava in Europa da 21 anni. La speranza di tutti noi tifosi di calcio italiani è che la marcia si arresti in Europa e continui soltanto in Bundesliga.