25 maggio 2005: Milan-Liverpool, la più triste notte della storia rossonera

Il 25 maggio 2005 il Milan si fa rimontare 3 gol dal Liverpool e perde una delle finali di Champions più incredibili di sempre

La mente immagazzina tutti gli avvenimenti che scuotono i nostri cuori, e purtroppo, anche quelli che vorremmo soltanto dimenticare. Non c’è via di scampo, che siano positivi o negativi, gli eventi forti restano con noi per sempre. Ed è per questo che i tifosi del Milan, 18 anni fa, esattamente il 25 maggio 2005, ricordano ogni frammento di una partita che è passata alla storia come una delle più grandi rimonte della storia del calcio: stadio olimpico Atatürk di Istanbul, Milan-Liverpool.

Dida; Cafu, Stam, Nesta, Maldini; Gattuso, Pirlo, Seedorf; Kakà; Crespo, Shevchenko. Una formazione che solo a leggerla mette i brividi. Così si presenta il Milan di Carlo Ancelotti. Il Liverpool di Benitez risponde così: Dudek; Finman, Carragher, Hyypia; Traoré; Luis Garcia, Gerrard, Alonso, Riise; Kewell; Cissé.

Primo tempo di Milan-Liverpool del 2005

Meno di un minuto dall’inizio e il più anziano in campo, un certo Paolo Maldini, sblocca subito il risultato grazie ad un destro al volo su assist da punizione di Andrea Pirlo. Non si può iniziare meglio una partita così importante.

Per più di mezz’ora c’è una sola squadra in campo, che però amministra e non affonda. Il raddoppio però arriva al 38′. Kakà parte palla al piede e serve Shevchenko con un tocco delizioso. L’ucraino avanza e serve Crespo in area che da due passi deve soltanto spingere in rete.

Ma il primo tempo ha ancora qualcosa da dire. Di nuovo quel fenomeno di Kakà, immagina una linea di passaggio memorabile per Crespo, che raggiunge palla al limite dell’area e batte Dudek con un colpo solo. 3-0 dopo 43′: apoteosi Milan.

Secondo tempo

Nessuno, davvero nessuno avrebbe potuto immaginare di essere testimone, a breve, di una partita che anche i meno appassionati conoscono. Al 9′ del secondo tempo cross di Riise che arriva a Gerrard colpevolmente lasciato solo dalla difesa rossonera. È l’inizio dei 6 minuti di follia. I peggiori 6′ di carriera di ogni professionista rossonero in campo e i peggiori 6′ di vita da tifoso rossonero di chi era sugli spalti e di chi era a casa.

Poteva sembrare soltanto un momento di distrazione, ma un solo minuto più tardi Dida non trattiene un tiro di Smicer da fuori area. 3-2, il Milan non è più in controllo. Passano altri 5′ e l’incubo si materializza. Gattuso atterra Gerrard in area e l’arbitro concede il rigore. Xabi Alonso si lascia ipnotizzare da Dida, ma la ribattuta è sua perché secondo la legge di Murphy “se qualcosa può andare storto, lo farà – nel momento peggiore possibile”. 3-3, tutto da rifare e gambe che iniziano a tremare.

Il resto del secondo tempo è privo di emozioni. Si va ai supplementari come risvegliati da un sogno.

Tempi supplementari

I tempi supplementari non cambiano nulla. Il Milan cerca di attaccare, ma non lo fa più con la precisione del primo tempo. Il Liverpool attende. Ma anche in una fase di gioco così poco emozionante, in una partita del genere, nasce l’episodio che passa alla storia.

Mancano 3′ ai rigori, quando Shevchenko ha l’occasione per cancellare l’incubo. Colpo di testa ravvicinato, che Dudek para miracolosamente. Sulla ribattuta di nuovo Sheva, a 10 cm dalla porta, a botta più che sicura. Per la velocità del tiro sembra che ci sia un muro invisibile a proteggere la porta del Liverpool. In realtà è stato Dudek che, appellandosi agli dei del calcio, muove le mani sperando che impattino in qualche modo il pallone. Ci riesce e porta i suoi alla lotteria dei rigori.

Rigori

Sbaglia Serginho, segna Hamann. Sbaglia Pirlo, segna Cissé. Segna Tomasson, sbaglia Riise. Segna Kakà, segna Smicer. Sbaglia Shevchenko. Tutto finito. Bastano 6 minuti di follia su 120 per fare la differenza. La notte di Istanbul ha materializzato il peggior incubo nella vita di ogni tifoso.

I rossoneri non dimenticheranno mai ogni singolo episodio di quella gara. Per fortuna c’è stata la possibilità di sbloccare ricordi più felici, solo due anni più tardi, nel 2007. Sempre contro il Liverpool. Stavolta con un finale diverso, per la rivincita più dolce di sempre.

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