Lo scudetto Di Lorenzo

Classe 1993, Di Lorenzo alzerà la coppa davanti ai suoi tifosi. La matematica può incoronare gli azzurri già domenica prossima

Giovanni Di Lorenzo Napoli

Da Lorenzo Insigne a Giovanni Di Lorenzo. Forse, era solo questione di spostare il nome al cognome. O, meglio, era tempo di attendere ancora per poco e la gloria sarebbe arrivata. Eccola, Napoli. Lo scudetto può arrivare già domenica prossima: ci sarà Napoli-Salernitana e se la Lazio non dovesse fare tre punti a San Siro contro l’Inter la matematica incoronerà gli azzurri. A partire dal suo capitano.

Sarà un riconoscimento pieno, meritato e ricercato da tutti, a Castel Volturno. Dove i cicli tecnici sono di casa ma hanno sempre dovuto inchinarsi al potere della Juventus o delle milanesi. Ci ha provato anche la Roma, a spodestare il dominio lombardo-piemontese sulla Serie A. Ultima squadra a vincerlo lo scudetto, la formazione capitolina allenata da Fabio Capello nel 2001. Adesso, invece, è l’ora del Napoli. Che manca da 33 anni.

DI LORENZO DA LONTANO

Come tutto il gruppo, anche Giovanni Di Lorenzo viene da lontano. E vincerà chiudendo il cerchio a un percorso che già dall’anno scorso ha fatto vedere tante cose, poi maturate a pieno in questa stagione. Una delle rare volte dove davvero lo Scudetto è stato assegnato praticamente entro dicembre, al massimo a inizio gennaio (il 2-2 del Milan con la Roma ha segnato uno spartiacque importante) ma c’è da considerare anche lo stop di un mese e mezzo per i Mondiali.

Nato a Castelnuovo di Garfagnana – seimila abitanti circa in provincia di Lucca -, Giovanni Di Lorenzo gioca professionalmente a calcio da dodici anni. Lucchese e Reggina sono i suoi club di formazione giovanile, ritrovati poi sul cammino degli esordi da calciatore grande. In Calabria con due ritorni, una fermata a Cuneo di mezzo, poi il via tra Matera ed Empoli.

Presenze sempre più corpose, aggregate alle prime esperienze in azzurro (quello della Nazionale) dal 2013. Oggi, con l’Italia di Roberto Mancini, GDL è un riferimento fisso da quattro anni. Già resi storici dal successo di Wembley del 2021.

I NUMERI

Al Napoli, Di Lorenzo ci arriva proprio nel 2019. Dopo 37 presenze in toscana e cinque gol, il trasferimento in Campania si concretizza per circa 9 milioni di euro a 1,2 milioni a stagione per cinque anni.

Nella prima stagione partenopea gioca 33 partite in campionato segnando tre gol, cinque presenze arrivano in Coppa Italia. Al secondo anno le presenze salgono a 40 con quattro gol (36 e 4; 3 e 1). Con Spalletti I, di nuovo, Di Lorenzo gioca 34 partite e segna soltanto una rete.

Nell’annata in corso, il primo gol è arrivato a Salerno ed è poi tornato a Lecce il 7 aprile scorso. In Champions le sue vittime sono state l’Ajax e l’Eintracht Francoforte.

Un’annata che sarà storica, come detto, ma che sta dicendo molto anche della sua definitiva maturazione tecnica. Alcuni numeri ne dettagliano la centralità in mezzo al campo: 86% di precisione dei passaggi (1932 totali ad oggi), 37 sono quelli chiave su 10km totali percorsi (di cui il 35% in camminata, 55% in corsa e 10% in scatti). Ad una velocità il cui picco sfiora i 34 km/h e una media di 6.79 km/h.

Insomma, la sua presenza è fondamentale tanto in fase difensiva (29 falli subiti, 151 palle recuperate) che offensiva. Perché GDL arriva spesso al tiro (25 volte sin qui) ma arriva soprattutto in fondo al campo per servire in mezzo all’area: 26 cross utili, 41 occasioni da gol.

DICONO DI LUI, DI LORENZO

“La mia crescita è merito di Spalletti”, ha ripetuto più di una volta il 22 azzurro.

Si sente, ha detto alla Rivista Undici, “forte fisicamente, bravo nelle due fasi: una caratteristica importante per chi gioca del mio ruolo. (…) mi emoziono ancora tanto prima di una partita importante, ma poi l’arbitro fischia l’inizio e tutto passa in secondo piano. Credo che la capacità di concentrarsi sulla gara sia fondamentale per qualsiasi giocatore”. E anche se si dice spesso prudente sulle sue qualità, spingendo sempre al miglioramento, i numeri visti sopra raccontano di una crescita tutt’altro che nascosta.

Di Lorenzo, d’altronde, “è quello che ha grandissimo carattere e personalità così come Kim e gli altri. Riesce a infondere tranquillità e forza ai compagni di squadra”: Luciano Spalletti, post partita di Torino-Napoli 0-4.

E proprio da questa squadra Di Lorenzo sembra che non se ne andrà più. A gennaio, Mario Giuffredi – suo procuratore -, ha raccontato di diversi interessi per il terzino da tutta Europa puntualmente respinti al mittente con la specifica del 22 di voler rinnovare in maglia azzurra.

“Pensare al percorso che mi ha portato a essere il capitano di questa squadra mi mette tanta emozione”, ha detto dopo Juve-Napoli l’altro ieri sera. “Alzare la coppa dopo Maradona sarebbe incredibile (…)”. Il sogno è vicino.

 

 

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