22 maggio 2010: l’Inter batte il Bayern Monaco ed è campione d’Europa dopo 45 anni

La finale del 22 maggio 2010 tra Bayern Monaco e Inter. La magica notte nerazzurra, in cui il Principe è diventato Re

Ci sono notti che sembrano non finire mai. Ci sono notti che anche quando finiscono, vivono per sempre nella mente degli appassionati. E il 22 maggio 2010, ben 13 anni fa, l’Inter ha vissuto una lunghissima notte madrilena, salendo sul tetto d’Europa dopo 45 anni dall’ultima volta.

Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Chivu; J. Zanetti, Cambiasso; Pandev, Sneijder, Eto’o; Milito. Questa la formazione decisa da José Mourinho per la finale. Dall’altra parte il Bayern Monaco risponde con: Butt; Lahm, Van Buyten, Demichelis, Badstuber; Robben, Van Bommel, Schweinsteiger, Altintop; Müller; Olic. Bavaresi che devono fare a meno di Ribery, squalificato per 3 turni per un rosso diretto rimediato nell’andata di semifinale contro il Lione.

Primo tempo tra Bayern Monaco ed Inter

Bayern che prova a fare la partita. L’Inter si vede al 17′ con una punizione di Sneijder deviata e parata da Butt. Il gol nerazzurro arriva al 35′. Lancio di Julio Cesar per Diego Milito, sponda per Sneijder che vede il taglio del Principe e lo serve davanti al portiere bavarese. Milito non perdona la disattenzione di Demichelis che non lo segue e porta i nerazzurri in vantaggio.

Sneijder avrebbe addirittura l’occasione del raddoppio che sarebbe stato un macigno già nel primo tempo, ma si lascia ipnotizzare da Butt. Negli ultimi 10 minuti del primo tempo il Bayern Monaco non riesce a reagire e si va al riposo con l’Inter avanti.

Secondo tempo

Il secondo tempo si apre con un pericolo per la difesa nerazzurra che probabilmente fa ancora tremare le gambe ai tifosi. Al primo minuto tacco di Olic per Altintop che apre il campo, servizio per Müller completamente libero in area e destro a botta sicura del tedesco. Salva Julio Cesar di piede la conclusione centrale del tedesco. Al 65′ la strepitosa parata del portiere brasiliano sul sinistro classico a rientrare di Robben. Due interventi fondamentali che permettono ai nerazzurri di restare in vantaggio.

A salvare la porta non c’è solo il portiere brasiliano. Al 63′, sull’ennesimo tiro di Müller, ci pensa Cambiasso di testa ad evitare che il pallone finisca in rete. Il Bayern spinge, ma è probabilmente nel momento di massimo sforzo dei bavaresi che il Principe diventa Re. Al 70′ Milito riceve palla ai 20 metri, con Van Buyten che accompagna. Al limite dell’area Milito fa la sua classica finta, il difensore abbocca pur sapendo cosa avrebbe fatto, l’argentino rientra e si aggiusta la palla sul destro. Il momento è lì, l’incoronazione è realtà. Inter sul 2-0, con il Re che esulta sotto al popolo nerazzurro.

Il Bayern ci prova ma l’Inter amministra bene. Devono solo passare gli ultimi minuti, che in una notte del genere sembrano un’eternità. Ma il fischio finale arriva. Via alla festa, l’Inter è campione d’Europa.

Ora più che mai queste scene tornano prepotenti nella mente degli interisti. La speranza di rivivere emozioni di questo tipo è giustificata, per chi ci ha creduto dall’inizio e per chi ancora deve realizzare. Manca una sola partita per bissare il grande sogno della Champions League, anche se dall’altra parte questa volta c’è una squadra che viaggia ai limiti della perfezione. A maggior ragione, da sfavoriti, i nerazzurri getteranno il cuore oltre l’ostacolo, con un solo obiettivo che risuona nella mente: rivivere la notte del 22 maggio 2010.

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