Con permesso, Palladino

L'ex attaccante sta guidando il Monza a suon di palleggio veloce e intensità. Risultato? 33 punti in classifica e una presenza completa sul campo

Monza Palladino

A immagine e somiglianza. Il Monza, con Raffaele Palladino in panchina, ha cambiato pelle, gioco, modulo e classifica. Per quanto possano sempre far comodo gli scongiuri, l’undici biancorosso è una realtà crescente da mesi, che vale oggi 33 punti e che intrattiene tifosi e non solo durante i 90′ di ogni fine settimana. E allora, stai Raffaele stai (per dirla alla Carlo Verdone in Borotalco)

18 settembre 2022, Monza-Juventus finisce 1-0. A segno ci va Gytkjaer, maglia numero 9, e ad esultare oltre ai suoi compagni c’è un attaccante in più. L’ex bomber di Parma, Juventus e Genoa (tra le altre), da quel momento chiamato dal duo Galliani-Berlusconi a risollevare le sorti del club dopo la falsa partenza di Giovanni Stroppa. Oggi, 14 marzo, sono passati sei mesi esatti e il lavoro svolto ha dato i suoi frutti.

IL MONZA DI PALLADINO

Mesi di lavoro, di cambiamenti e di progressi. Sotto tanti punti di vista. La vittoria contro la Juve è stata la prima raggiunta in campionato, storico perché quello d’esordio nella massima serie. Nella giornata precedente, Stroppa aveva lasciato pareggiando a Lecce 1-1. Oggi le vittorie sono aumentate a nove, garantendo a inizio marzo di posizionarsi dietro soltanto al Chievo Verona 2001-2002 in termini di punti ottenuti dopo venticinque giornate alla prima stagione di Serie A.

Il rendimento attuale recita 18 punti ottenuti all’U-Power Stadium e tre in meno fuori casa, con una differenza reti di poco negativa (-5). Per citare altri numeri, i biancorossi sono cresciuti in capacità di conclusione (nove a partita), di produzione di pericoli offensivi (xG a 1.27), di controllo del pallone e di passaggi in area avversaria (più di otto).

Ma a guardare la fase difensiva si trovano altrettanti numeri che fotografano una realtà migliorata rispetto all’inizio del campionato. Meno tiri subiti, meno pericolosità concessa agli avversari sia su azione che da fermo. Già a fine ottobre, la classifica dei chilometri percorsi vedeva i brianzoli quarti dietro a Lazio, Inter ed Empoli. Ma se come scriveva Pietro Caneva su Romanzo Calcistico “appare chiaro come i km percorsi in media da una squadra a partita, non siano strettamente legati al suo andamento, né tanto meno alle qualità espresse in campo” e che “occorre quindi differenziare tra chilometraggio e intensità”, oggi il Monza dà l’impressione di spendersi tanto in ogni partita e di farlo ordinatamente a prescindere dall’avversario. Per sette volte sin qui senza subire gol.

Arrivando, tra l’altro, a recuperare punti anche dopo il 90′. Grazie, per esempio, a marcatori come Carlos Augusto, Gianluca Caprari e Patrik Ciurria. Tutti e tre a quota quattro gol.

IL PALLADINO DI MONZA

Se davanti a Palladino c’è un nuovo Monza, insomma, dietro al Monza c’è Palladino. Che ha rivoluzionato a livello tattico e di approccio la sua squadra.

Passando da un centrocampo a cinque a uno a quattro, mantenendo la difesa a tre ma improntando il gioco dei suoi sulla maggior copertura del campo, tanto posizionale quanto nella rete dei passaggi. Parola chiave: densità. Tanto è vero che sbarcando in Serie A non si era perso tempo a metterlo sulla scia di Giampiero Gasperini. Eppure, proprio per le caratteristiche poc’anzi ricordate, la copertura fisica del campo e l’attenzione nei reparti fanno del Monza una squadra meno cattiva ma più ordinata.

Ciurria, Sensi (Colpavi/Ranocchia), Rovella, Carlos Augusto, Matteo Pessina, Dani Mota, lo stesso Gianluca Caprari e anche la sicurezza di Di Gregorio in porta. Eccoli gli uomini chiave insieme ai quali non certo guastano interpreti esperti come Petagna.

“La sensazione è quella di trovarsi di fronte a uno studente particolarmente brillante che ha sfruttato il suo bagaglio di conoscenze per non pagare troppo il dazio nel passaggio da un tirocinio a un impiego a tempo pieno, e che comunque si sta ancora formando”, ha scritto Rivista Undici sui brianzoli. Eppure le verifiche periodiche stanno dando costantemente ottimi risultati. E allora fate ancora spazio: Palladino, con permesso.

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